venerdì 9 maggio 2008

Aldo Moro: 9 maggio 1978

Il 30° anniversario dell'uccisione di Aldo Moro coincide con la prima celebrazione del "Giorno della Memoria" per ricordare tutte le vittime del terrorismo.
Il 9 maggio di trent'anni fa la polizia trovò il cadavere Aldo Moro, in una Renault 4 in via Caetani a Roma, vicina alle sedi della Dc e del Pci. Aldo Moro era stato rapito il 16 marzo 1978, giorno della presentazione del nuovo governo guidato da Giulio Andreotti. L'auto sulla quale viaggiava l'ex presidente del Consiglio venne intercettata in via Mario Fani da un commando delle Brigate Rosse. In pochi secondi, i terroristi uccisero la scorta e sequestrarono Aldo Moro, presidente della Democrazia Cristiana. Questa data è diventata un simbolo per commemorare le vittime del terrorismo.
Affermava Aldo Moro: «Questo Paese non si salverà, se non nascerà in Italia un nuovo senso del dovere». Per il bene dell'Italia è necessario che il senso del dovere venga alimentato da tutti: cittadini, uomini politici, rappresentanti delle istituzioni, partiti politici. Lo scenario che si prefigura richiede l'impegno ad ogni livello di responsabilità. Aldo Moro pagò con la vita la sua capacità di capire i cambiamenti che stavano avvenendo nello scenario mondiale e nazionale. Il disegno politico di Aldo Moro rappresenta oggi un patrimonio che il sistema politico non deve disperdere. Capacità di ascolto, tolleranza, solidarietà e visione democratica del futuro sono qualità essenziali per costruire un paese equo e solidale. Moro con le sue qualità aveva delineato un progressivo ampliamento e rafforzamento delle basi democratiche del nostro paese.
Link dal sito http://amalteo.splinder.com/

2 commenti:

Paolo Ferrario ha detto...

mi permetto di segnalarti questo post e, in particolare i link sottostanti, dove ho rintracciato alcuni documenti audio molto interessanti:
http://amalteo.splinder.com/post/17048245#comment

remo ha detto...

La figura di Aldo Moro andrebbe studiata in tutta la sua interezza a partire dagli anni della commissione dei 75 all'assemblea costituente per arrivare ai giorni tristi della Sua tragedia. Si otterrebbe una grande lezione di storia contemporanea. Ha saputo trainare il paese dall'inizio degli anni '60 alla sua scomparsa con lungimiranza, avvedutezza, sempre in chiave civile e democratica. Lo considero attuale ancora ai giorni nostri e per tanti anni a venire.