domenica 31 agosto 2008

Inflazione su e consumi giù

Continua la tendenza a consumare di meno per difendersi dall'inflazione. Ovviamente tale tendenza interessa le famiglie con redditi bassi verso le quali non è stata avviata una seria ed incidente politica di sostegno.
Il calo dei consumi interessa la grande distribuzione, -1,5%, ed i negozi di piccola dimensione, -4,8%. Inoltre, la diminuzione dei consumi colpisce gli hard discount per -2,3% e gli ipermercati per -1,7%.Dati Istat
Il livello dei consumi rilevato dall’Istat è il peggiore dal mese di aprile 2005 quando si giunse a –3,9%. I dati comunicati dall’Istat rilevano un calo dei consumi di tutti i prodotti: - alimentari -2,3%; - non alimentari -4,1%.
Da tempo le famiglie si difendono dal caro prezzi spendendo di meno nei prodotti superflui:
- Scarpe, borse e articoli da viaggio – 4,6%;
- Abbigliamento e pellicceria – 4,3%;
- Giochi, giocattoli, articoli sportivi e da campeggio – 5,3%;
- Mobili – 3,4%;
- Utensili per la casa – 3,6%;
- Libri, giornali, e riviste – 4,1%;
- Elettrodomestici – 5,1%;
- Prodotti farmaceutici – 3,9%.
Inoltre, i consumatori sono costretti a risparmiare anche nei prodotti alimentari a causa dell’incessante aumento dei prezzi:
- Pasta + 25,6%;
- Pane + 12,1%;
- Carne bovina + 5,1%;
- Pollame + 4,4%;
- Ortaggi e frutta + 7,4%. Dati Istat
I dati provvisori dell’Istat presentano una debole riduzione dell’inflazione che si è attestata al 4% rispetto al 4,1% del mese di luglio. Troppo lieve la riduzione dell’inflazione per influire positivamente sulla tendenza ormai stabile della diminuzione dei consumi.
Il calo dei consumi e la stabilità dell’inflazione a livelli troppo alti sono accompagnate da una crescita pari a -0,3% del Pil nel secondo trimestre 2008. Tale dato è il più basso dal terzo trimestre 2003 quando la crescita fu pari a – 0,1%.
I fondamentali dell’economia dimostrano che la manovra estiva del governo non ha inciso sulla crescita dell’economia italiana e sul livello di benessere delle famiglie con redditi bassi. Alcune misure hanno favorito i più ricchi (Ici prima casa) ed altre sono risultate caritatevoli (social card), insufficienti e discriminanti (detassazione straordinari e premi di produzione) in un momento in cui i lavoratori ed i pensionati con redditi bassi avevano bisogno di sostegno e di tutela.
Il sistema della produzione e della distribuzione nel settore agroalimentare dimostra di non essere competitivo, di non praticare in modo prevalente l’innovazione e di conseguire profitti in un quadro scarsamente concorrenziale.
La strategia competitiva adottata in modo prevalente è quella della riduzione dei costi delle retribuzioni che sono bloccate da diverso tempo e perdono potere d’acquisto con il passare del tempo. Tale strategia non incide sulla competitività nei mercati internazionali dove sono presenti i paesi in via di sviluppo che sostengono dei costi di produzione concorrenziali rispetto ai paesi occidentali.
La Banca d’Italia ha registrato che il potere d’acquisto dei salari è rimasto fermo dal 2000 al 2006 ed il Governatore ha posto all’attenzione sulla necessità di abbassare la tassazione.
Nell’articolo “Torna il tema della redistribuzione” di Massimo Mucchetti, pubblicato dal Corriere della Sera il 24 agosto, l’autore dopo una valutazione completa e puntuale conclude che “la questione della redistribuzione … non è superata. Semmai lo sono gli strumenti con cui viene affrontata”.
Ritengo che la redistribuzione della ricchezza vada affrontata dal Governo attraverso la tassazione, privilegiando i redditi bassi, e dalle imprese affrontando in modo innovativo rispetto al passato l’utilizzo dei profitti tra dividendi, investimenti e salari. Gli investimenti consentono alle imprese la sopravvivenza che secondo Peter Drucker è il primo obiettivo per l’impresa ed i salari permettono ai lavoratori dipendenti di condurre una vita dignitosa e di sviluppare un senso di appartenenza verso l’impresa che certamente potrà dare migliori risultati.
Nell’attuale momento vi sono alcuni temi in discussione da definire tra i quali si ricorda la riforma della contrattazione, il salario di produttività, la spesa pubblica e l’efficienza dei servizi pubblici. Occorre approfittare di tali occasioni per innovare e superare gli attuali equilibri che non consentono all’Italia di crescere nell’equità al suo interno e nella competitività a livello internazionale.
Intanto il Ministro Luca Zaia in una intervista propone di sedersi a tavola due volte:
- "E' necessario sedersi a un tavolo con tutti i protagonisti .... e fare una riflessione seria";
- "Io credo ci si debba sedere attorno a un tavolo con tutti gli attori ..... e dare vita a un paniere low cost".
Meno male che c'è qualcuno che si siede a tavola senza badare all'aumento dei prezzi del settore agroalimentare. Molte persone non hanno questa fortuna e devono purtroppo risparmiare sui beni di prima necessità. Il Ministro con l'intervista rilasciata a "Il Giornale" non esprime alcuna strategia seria e tratta dell'aumento dei prezzi dei prodotti agroalimentari come qualunque altro problema, dimenticandosi dei soggetti deboli con basso reddito che corrono il rischio di alimentarsi in modo non opportuno, rischiando di ammalarsi pur di risparmiare.

Leggi tutto...

venerdì 29 agosto 2008

Festa di Generazione Democratica a Montorio

Dall’11 al 13 settembre si svolgerà a Montorio la festa a carattere provinciale dei giovani del PD di Verona.
Il programma della festa privilegia il tema dei diritti umani e prevede altre iniziative alle quali parteciperanno esponenti del PD nazionale.
Sotto le mura dell’affascinante castello di Montorio, afferma Federico Benini, si terrà la festa di generazione democratica. Difficile associarla esclusivamente a dei momenti di riflessione pubblica e personale, così come è difficile accostarla al puro divertimento offertoci dai gruppi rock, folk ed electro che suoneranno fino a tarda notte. È molto di più. È un percorso formativo, continua Federico, che partendo dai diritti civili, accompagnati da riflessioni di ospiti tra cui l’on.le Cesare Damiano e l’on.le Donata Gottardi, proseguirà il giorno successivo sul tema etico con un dibattito che avrà Nando Dalla Chiesa come principale interlocutore, per poi continuare sabato con le teorie del Prof. Vittorio Prodi relative al rapporto tra conflitti mondiali e risorse energetiche. Gli incontri politici si concluderanno sabato con un dibattito sul tema del lavoro che avrà tra gli altri interlocutori l’ex ministro Treu e l’on.le Felice Casson.
I più piccoli saranno intrattenuti dal fantastico Mastro Bottiglia che creerà delle cose impossibili da descrivere. Età per partecipare? Dai zero ai cento anni.
I temi proposti dai giovani del PD – diritti civili, politica e mafia, pace, lavoro - sono impegnativi, interessanti, coinvolgenti e rappresentano una occasione da non perdere e per crescere insieme.
PROGRAMMA:
GIOVEDÍ 11 SETTEMBRE

ORE 20.30 - DIBATTITO: Diritti di cittadinanza: i diritti civili dimenticati
- On. Cesare Damiano, PD
- Donata Gottardi, Parlamento Europeo, PD
- Gabriele Del Grande presenta il libro “Mamadou va a morire”
ORE 22.30 - MUSICA
VENERDÍ 12 SETTEMBRE
ORE 20.30 - DIBATTITO: Democrazia, politica e mafia: quali diritti in ballo?
- Nando Dalla Chiesa, PD
- Don Luigi Tellatin, Pres. Libera Veneto
ORE 22.30 - MUSICA
SABATO 13 SETTEMBRE
DALLE 15.30 - INTRATTENIMENTO
ORE 17.00 - DIBATTITO: La Cina dietro le olimpiadi: lʼoppressione del Tibet
- Paolo Pobbiati, pres. Amnesty International
- Chonyi Kunsang, comunità tibetana in Italia
ORE 18.30 - DIBATTITO: Guerre per le risorse, la pace possibile, i diritti dei popoli
- Vittorio Prodi, Parlamento Europeo, PD
- Sergio Paronetto, Pax Christi
- Movimento federalista europeo
ORE 20.30 - DIBATTITO: Lavoro: tra diritti, dignità e delitti
- On. Felice Casson, PD
- On. Tiziano Treu, PD
ORE 22.30 - MUSICA

Leggi tutto...

giovedì 21 agosto 2008

La nuova sinistra, cambia il mondo

Ho chiesto al PD di Londra di pubblicare il post di David perché lo ritengo interessante, riflessivo e ricco di contenuti. Mi ha colpito quando parla della libertà e dell’uso che ne fa Berlusconi e dell’esigenza di liberare le persone dal bisogno affinché possano vivere una vita libera. Dopo gli articoli di Famiglia Cristiana e le accuse di Giuseppe Cascini, segretario dell’Associazione Magistrati, sui rischi che corre la democrazia in Italia riporto i pensieri dell’amico David Monciardini.
Ieri ho visto Man on wire, che è nei cinema a Londra in questi giorni e che consiglio a chiunque. E’ la storia di un sogno, questo piccolo uomo francese che cammina sulle funi e che ha come sogno di camminare su una fune tirata tra le torri gemelle, a oltre 400 metri di altezza per una distanza di 200 metri. Il film è stupendo. L’impresa riesce nel ‘74, Philippe Petit cammina sul vuoto per 40 minuti con una folla ammirata e ammutolita a guardarlo dal basso. Le immagini trasmettono la grazia della gratuità, dell’impresa fatta per elevare l’uomo e lo spirito, una grandezza “d’altri tempi”, classica, eterna.
A un certo punto del film Petit dice: “bisogna essere liberi, l’uomo tende alla libertà e alla rivoluzione.”
La politica ha perso questa grandezza. O meglio la sinistra ha perso questa battaglia. La nuova sinistra, quella di Clinton, Dalema e Blair è un rottame. Lo è perché non si pone più obiettivi “impossibili” come quello di Petit, non si pone più l’obiettivo di cambiare il mondo. Essendo ancora più radicali non si pone più l’obiettivo di creare uomini liberi!
La libertà è in Italia in mano di Berlusconi che l’ha politicamente brevettata e ne ha fatto un oggetto di marketing politico: il Popolo della Libertà. Che schifo questo uso distorto di una parola che meriterebbe altre cause e altri paladini che un patetico miliardario. La nuova sinistra, quella di Obama, quella che viene dopo Clinton, Blair e D’Alema non può non partire da questo grido di libertà, dalla volontà di cambiare il mondo e di farlo per avere persone più libere.
Non è libero chi guadagna 1000 euro e ne spende 700 di affitto e di bollette. Non è libero chi ha un contratto che gli viene settimanalmente rinnovato. Non è libero chi è costretto a rubare nel supermercato per pagare le bollette. Non è libero chi non ha un lavoro, chi non può accedere a una professione o a un posto pubblico pur avendone le qualità.
Tuttavia non si può più prendere la scorciatoia delle ideologie, che ha portato la sinistra nel baratro della violenza e del comunismo reale. La nuova sinistra ha idee nuove adatte al secolo che è cominciato 8 anni fa. L’idea centrale è che ci vuole una rivoluzione etica: ”A gentleman” diceva G.B. Shaw ” is one who put more into the world than he takes out.” Il nuovo secolo ci richiede di invertire la rotta del capitalismo, che misura la felicità nell’essere “predoni”, nell’accaparrare e consumare più risorse possibili, nel “live fast and die young” come cantano gli MGMT in “Time to Pretend”…
La nuova sinistra dovrebbe credere nel libero mercato non nel capitalismo, mentre la destra di oggi crede nel capitalismo e non piu nel libero mercato. Questo praticamente vuol dire economia libera e responsabile, uno Stato che non dia incentivi per la rottamazione ma per i pannelli solari, che premia chi consuma meno e faccia pagare le tasse in maniera equa e graduale, che detassa l’arte, rende gratuiti i musei, etc..
La nuova sinistra dovrebbe credere nell’Europa soggetta alla sovranità popolare, indipendente dagli USA, centro di un mondo multipolare, libera tra pari, mentre la destra di oggi vorrebbe l’Europa soggetta ai Capi di Stato, colonia degli USA, impotente sullo scacchiere del mondo.
Infine la nuova sinistra dovrebbe credere nalla giustizia sociale come mezzo per rendere l’individuo libero e responsabile. I salari. la dignità del lavoro, l’opportunità di seguire i propri progetti di vita e di lavoro, di godere di prodotti sani, di un sistema informativo equilibrato e indipendente, di alte prestazioni ospedaliere, di una educazione degna…
Un tempo la sinistra si muoveva al grido “siamo realisti, chiediamo l’impossibile”. La nuova sinistra facendo “il possibile” fino in fondo potrebbe scoprire di stare facendo l’impossibile.
David Monciardini (kokopelink@yahoo.it)

Leggi tutto...

mercoledì 20 agosto 2008

Il P.D. ed i circoli on line

Molti sono i circoli on line, nati durante il periodo di costituzione del P.D., tra questi si distingue per le sue caratteristiche il circolo Barak Obama.
Occorre approfondire il tema “i partiti nell'era di internet”. La rete rappresenta uno spazio libero senza confini, decentrato e senza posizioni di potere che permette a ciascuno di esprimere senza soggezione pensieri, creatività e capacità. Ritengo importante preparare nel Veneto un convegno che ospiti i Circoli on line al fine di rendere visibile questo tipo di impegno politico e di conseguire l'obiettivo di realizzare un blog libero, democratico e riformista in tutti i comuni della Regione.
Le imprese hanno utilizzato le forze del cambiamento -rete, conoscenza, risorse umane- e si sono rinnovate e decentrate, valorizzando le risorse umane della periferia. La medesima cosa dovrà fare i partiti in particolare il P. D. se vogliamo essere un'alternativa al Governo Berlusconi. Il Pd deve diventare una stella marina, metafora utilizzata da Ori Brafman e Rod A. Beckstrom per descrivere le nuove organizzazioni a rete. Dopo l’intervento di Antonio Cilardo su “il Pd e la rete” ho pensato di ospitare l’intervista a Lucio Scarpa, coordinatore del circolo on line del P.D. Barak Obama ((http://www.pdobama.net/), pubblicata sul sito del PD Veneto perché nel terzo millennio ritengo importante e necessario usare le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione per fare politica e crescere insieme agli altri.
«Sono uno di quei cittadini, afferma Lucio, che si sono riavvicinati alla politica attiva grazie al Partito Democratico e alle primarie di ottobre, convinto che questo possa essere quel momento di svolta nella politica italiana che aspettiamo da troppo tempo. Mi affascina la prospettiva che il PD possa diventare il partito aperto, leggero e realmente nuovo che ci hanno raccontato la scorsa estate.»
Passione riaccesasi dunque con la nascita del PD?
Elemento scatenante, quasi più che la nascita del PD, è stata la possibilità data da internet di una partecipazione senza vincoli spaziali e temporali. Adesso sento di dare un contributo alla vita del partito anche rubando un'ora al sonno da casa o 5minuti al lavoro dall'ufficio.
La rete funziona davvero come strumento di partecipazione politica?
«Le possibilità offerte dalla rete in Italia non sono ancora state capite fino in fondo dai partiti politici, nemmeno dal PD che pure ha previsto l'esistenza dei circoli on-line. Oggi i partiti hanno un difetto simile a quelli dalle nostre imprese: usano internet come canale di marketing monodirezionale invece che come mezzo di comunicazione bidirezionale. La mia convinzione è che una delle innovazioni fondamentali che dovrà caratterizzare il Partito Democratico è proprio il rapporto con la rete. Considerati il tasso di crescita degli utenti e la rapida evoluzione del modo con cui tali utenti fanno comunità, un uso consapevole e innovativo del web, in un futuro prossimo, potrà davvero contribuire al successo di un partito politico. Anche se non possiamo paragonarci agli Stati Uniti di oggi, andiamo in quella direzione. Ricordo che Barack Obama, per la propria corsa alla candidatura, ha raccolto gran parte dei 268 milioni di dollari in donazioni grazie alla rete e, sempre in rete, ha reclutato e organizzato un milione di volontari.»
«Ufficialmente il circolo nasce il 16 febbraio 2008, il giorno dell'approvazione dello statuto nazionale del PD che prevede, appunto, l'esistenza dei circoli on-line a fianco di quelli territoriali. In realtà il lavoro era iniziato molto prima, con le analisi di un gruppo di lavoro, coordinato da Corrado Truffi e Daniele Mazzini, sulla partecipazione politica (http://imille.wikispaces.com/Per+un+partito+aperto), e bisogna ricordare anche il lavoro di Ivan Scalfarotto all'interno della Commissione Statuto per fare approvare queste norme.»
Come funziona il vostro circolo on-line?
Usiamo strumenti che vanno oltre la classica newsletter e il sito vetrina, che permettono solo una comunicazione top down; e andiamo anche oltre il blog che già permette un rapporto bidirezionale ma solo in fase di analisi. Abbiamo adottato tutti questi strumenti, ovviamente, ma la vera forza del circolo è l'uso dei social network. Abbiamo un gruppo su facebook, però il luogo principale di aggregazione è il "ning", un social network dedicato che raccoglie in una unica piattaforma diversi strumenti: i classici forum di discussione, la possibilità di inserire foto e video o di scambiarsi messaggi privati, di tenere dei blog personali; e soprattutto permette di superare la fase di analisi e di organizzarsi per passare all'azione. Tutto questo in un luogo unico e comune, che non costringe l'utente a registrarsi a strumenti diversi, e ad abituarsi a siti con metodi d'uso, e anche grafica, diversi. Così si evita il rischio di disorientare la fascia più interessante da raggiungere, quella degli utenti non esperti. La "sede" del nostro circolo, come struttura e possibilità offerte, assomiglia a mybarackobama.com, il social network di Obama. Se siete curiosi venite pure a trovarci (http://pdobama.ning.com/): siamo aperti anche ai visitatori, non solo agli iscritti.»
Qual è il tuo ruolo di coordinatore del circolo?
Premetto che questo coordinamento ha un mandato a termine - resterà in carica fino al 31 dicembre- e che ha un mandato di carattere organizzativo più che politico. Il coordinamento ha come scopo quello di prendere per mano il neonato circolo on-line, e traghettarlo nei primi mesi di vita verso una forma compiuta. Il rischio di un circolo on-line è di diventare un forum di discussione e perdere dunque le caratteristiche proprie del circolo, cioè il fare azioni politiche. Questo coordinamento provvisorio dovrà porre le basi perché le azioni siano possibili in futuro.
Come pensate di scongiurare questo rischio?
Dando al circolo una struttura organizzativa snella ma ben focalizzata su quelle che sono le aree principali: comunicazione esterna e interna, strumenti web, formazione, rapporti con la rete e il PD. Questa organizzazione servirà per lavorare sia sui temi che saranno gli elementi portanti della nostra attività per un lungo periodo, sia su iniziative straordinarie. I temi che individuo come portanti sono, ovviamente, quelli legati alla partecipazione on-line.
Quali obiettivi politici concreti si è dato il circolo “Obama”?
Aiutare il PD a valutare e diffondere gli strumenti per fare politica in rete. Cosa che noi stiamo già facendo con iniziative come mappa democratica (http://www.mappademocratica.org/), un aggregatore innovativo delle presenze democratiche su internet, o la creazione di documenti sull'uso della rete o sulla diffusione del software libero.Riguardo le iniziative ritengo che compito dei coordinatori sarà individuare, e aiutare a realizzare, le idee migliori che nascono nelle discussione dei forum. È stato così con la 111ª provincia, la tappa del tour delle provincie di Veltroni, in cui il candidato ha visitato la non-provincia internet, e lo è ora con il progetto “primarie sempre” (http://www.primariesempre.org/).
Le vostre azioni politiche sono esclusivamente virtuali?
«No, non solo. La rete è fatta da persone che nella vita quotidiana incontrano altre persone, che dibattono sul web ma che anche al lavoro o per strada parlano con altre persone, altri elettori. Noi ad esempio abbiamo partecipato di persona alla Festa di Roma e a quella di Pistoia, e saremo presenti in altre feste in giro per l'Italia.»
Chi sono gli iscritti al circolo “Obama”?
Il nostro per scelta è un circolo "generalista"; cosa normalissima per un circolo politico, molto meno per una community internet. È stata una scelta iniziale ben precisa, non predeterminare né le tematiche portanti né il collante generazionale. I nostri iscritti vanno dal 15enne al pensionato, dall'ex DS o Margherita al grillino "recuperato", ai provenienti dalla tanto citata società civile; proprio come avviene nei circoli territoriali, con la differenza che non ci si aggrega in base alla vicinanza geografica ma all'utilizzo di internet. La scelta di internet rispetto alla presenza fisica spesso è dovuta ad una impossibilità a frequentare circoli territoriali, o perché si è all'estero o perché si vive in una zona dove non sono ancora stati aperti (purtroppo ce ne sono…), ma ancora più frequentemente è una scelta, fatta in assoluta libertà, dovuta al modo diverso in cui si riesce a vivere la politica da noi. Ad esempio i giovani, anche molto giovani, sono decisamente numerosi e trovano uno spazio, la possibilità di essere ascoltati e maggiore rispetto di quello che possono ottenere nei circoli tradizionali. Non abbiamo un gruppo giovanile, tutti quelli che, a prescindere dall'età, partecipano alla vita del circolo, possono votare o candidarsi, proporre iniziative o dibattere, con assoluta parità di condizioni. E devo dire che non avere di fronte l'interlocutore fa cadere le inibizioni che possono esserci dal vivo rispetto ai più "anziani.
Qualche dato sulla partecipazione?
Ad oggi abbiamo 712 iscritti al circolo, con cui comunichiamo soprattutto via mail e newsletter; 498 iscritti al "ning", direi il vero cuore pulsante del circolo; 166 iscritti al gruppo facebook (nato di recente), sembra paradossale, ma facebook che è considerato il social network per eccellenza, si sta dimostrando ottimo per la promozione, ma molto meno per il dibattito, infatti ci concentriamo molto più sul ning. I tre sottoinsiemi ovviamente si intersecano fra loro, perché ci sono persone che hanno deciso di seguire tutte e tre le strade, ma non è obbligatorio. Anzi a noi fa molto piacere che ci siano persone che frequentano i nostri social network e contribuiscano alle discussioni o alle azioni anche senza essere iscritte al nostro circolo, come pure ci fa piacere che persone abbiano deciso di fare la preiscrizione al circolo pur senza avere l'intenzione di partecipare al social network. I dati più significativi sono quelli degli accessi unici al ning. In questi primi mesi si è tenuta una media giornaliera superiore ai 400, ma è significativo notare che ci sono picchi superiori ai 1000 accessi, e che nel mese di aprile 2008 la media è stata di 549 accessi giornalieri, quando gli iscritti erano molto meno di 400. Ciò significa che vengono a seguire, dall'esterno, le discussioni anche persone non iscritte al social network.Un altro dato significativo è la permanenza media sul ning, che supera i 15 minuti per visita, dimostrazione che le visite non sono casuali ma decisamente dovute ad interesse. Sia gli accessi sia la permanenza sono superiori a quelli di altre community di dimensioni simili, testimonianza che la politica appassiona più che altri "hobbies".

Leggi tutto...

martedì 19 agosto 2008

Proposte di Giuseppe Squassabia

La proposta di un circolo tematico su Federalismo e Autonomie, Enti Locali e rapporto tra cittadini e istituzioni è di particolare importanza in un momento di crisi istituzionale (e morale).
L’analisi del voto nelle ultime elezioni politiche e amministrative conferma la necessità di riflettere su come operare, anche con una opposizione attiva, senza scelte ambigue e di comodo, ma creando consenso intorno ai problemi della comunità, delle strutture amministrative e politiche in cui operiamo, e proponendo soluzioni concrete.
Quindi abbiamo pensato di unirci e operare insieme incontrando e facendo incontrare competenze ed esperienze per valutare i problemi concreti, perché la vita nelle istituzioni non può essere guidata da un vademecum capace di risolvere tutti i conflitti, di avere e di offrire soluzioni in ogni situazione.
La consapevolezza e la coscienza matura di ognuno consente di riconoscere e attuare le migliori soluzioni possibili, per i cittadini e per le istituzioni.
Ciò comporta operare sulla base di un esercizio costante di ragione, diritto e morale: esercizio personale, ma anche frutto di dialogo e confronto fra impegnati sullo stesso piano operativo, fra persone che condividono valori e fini e che mettono insieme esperienze concrete.
Indicativamente, alcuni temi potrebbero meritare una attenzione specifica nell'attività del Circolo:
a) La sussidiarietà istituzionale specie nei rapporti fra enti locali e regione;
b) la sussidiarietà sociale nei rapporti fra amministrazione locale e cittadini e società;
c) Iniziative e progetti di inclusione e di coesione sociale con riguardo alla specifica situazione veronese;
d) La gestione e il funzionamento dei servizi pubblici locali;
e) le forme di trasparenza e controllo sulla amministrazione locale;
f) i principi e le modalità di realizzazione del federalismo fiscale.
Una attenzione particolare va posta sul valore della persona, sulla sua centralità in ogni realtà istituzionale.
Come ha osservato Emanuel Mounier, non sono le istituzioni che fanno l'uomo nuovo, bensì un lavoro personale ed insostituibile dell' uomo su se stesso. Le istituzioni nuove possono facilitargli il compito, ma non sostituirsi al suo sforzo. Le stesse facilitazioni che esse gli procurano, se egli non è sostenuto da una forza intima, possono condurlo indifferentemente sia all’apatia che a un rinnovamento.
Noi vogliamo il rinnovamento e con questo spirito lavoreremo insieme, aderendo al circolo.
Nella sfida quotidiana di ciascuno di noi all'interno dell' ambiente di lavoro, della struttura amministrativa o politica, insieme e con i nostri evidenti limiti ci aiuteremo nella fatica di pensare e vivere nelle istituzioni.
Giuseppe Squassabia

Leggi tutto...

sabato 9 agosto 2008

Oltre l’assenteismo: efficienza e equità

In questi ultimi giorni il dato fornito dal Ministero della Funzione Pubblica sul crollo dell’assenteismo nel pubblico impiego è stato pubblicato su tutti i quotidiani. Peccato che la maggior parte della stampa si è limitata alla pubblicazione della notizia senza effettuare un minimo di approfondimento e di analisi sull''assenteismo e sull'efficienza della P. A..
Le informazioni fornite dal Ministero fanno riferimento alla rilevazione effettuata per i mesi di giugno e luglio 2007 e 2008 attraverso un apposito questionario compilato dalle amministrazioni centrali e periferiche. Dalla rilevazione emerge che le assenze per malattia sono crollate del 37,1% rispetto al 2007 equivalente a 25 mila persone in più al lavoro. Monitoraggio assenze
Sui dati diffusi dal ministero della Funzione Pubblica sulle assenze per malattia il segretario generale Cgil Funzione pubblica Carlo Podda dichiara che si fa “tanto rumore per nulla”. “La notizia, dichiara Podda, eccita i crociati contro i lavoratori pubblici, ma la notizia semplicemente non esiste, perché, come da tempo diciamo, già dal 2006 le statistiche ufficiali dell'Istat e della Ragioneria Generale dello Stato rilevano la media delle assenze per malattia del lavoro pubblico a 10,5 giornate annue”. “Comparare dati non omogenei è statisticamente scorretto, continua Podda, trarne valutazioni politiche lo è ancor di più”. “Se sul versante contrattuale non ci saranno radicali ripensamenti, conclude Podda, in autunno il Governo potrebbe rimanere sorpreso da una nuova impennata delle assenze, ma questa volta quelle per lo sciopero dei dipendenti pubblici”.
Vi sono alcuni siti che pubblicano post che contestano nei contenuti le rilevazioni effettuate dal Ministero:
- Ma c’è davvero un “effetto Brunetta”;
- L’effetto Brunetta è una bufala.
In tali articoli viene osservato che fino al 2006 si dispone di dati complessivi, riferiti alle assenze in tutta la P. A. su base annua. Per il 2007 e 2008 si confrontano i dati del bimestre giugno-luglio di 70 amministrazioni selezionate dal ministero. Inoltre, il campione monitorato non è rappresentativo dell’universo della P. A. in quanto si tratta di amministrazioni di piccole dimensioni. Infine, si nota che il trend delle assenze ha iniziato a diminuire dal 2005.
A prescindere dal rigore scientifico del trend sulle assenze elaborato dal Ministero è chiaro che il fenomeno dell’assenteismo è un problema serio da affrontare nella P. A.. Inoltre, in diverse città e amministrazioni su iniziativa mirata del ministero gli assenteisti sono stati colti sul fatto, denunciati ed in alcuni casi licenziati. Per rendere efficaci i controlli non è necessaria la obbligatorietà ma la discrezionalità e la responsabilità del management, degli enti coinvolti e dei medici affinchè le visite di controllo non vengano considerate un'attività burocratica e formale. "Chi non va a lavorare, dichiara Rino Tarelli segretario della Cisl Funzione pubblica, approfittando delle tutele contrattuali tradisce sia i suoi colleghi sia i contratti, che così diventano meno credibili".
“L’aumento della presenza dei dipendenti negli uffici pubblici, dichiara il ministro Brunetta, comporta più servizi e più qualità delle prestazioni offerte: meno code, maggiore reperibilità, minori chiusure per carenza di personale …… un passo necessario verso l’auspicato recupero di produttività del settore pubblico”.
Non condivido quanto dichiarato dal Ministro Brunetta che il minore assenteismo si trasformi automaticamente in miglioramento dei servizi se gli altri fattori rimangono invariati. Anzi è vero il contrario. Se alcuni dipendenti lavorano poco e male espletando compiti che non creano valore è inutile raccomandare di lavorare di più. Invece occorre intervenire sul sistema della P. A. (organizzazione, lavoro, conoscenza, strumenti, trasparenza, controllo dei risultati). Ogni sostanziale miglioramento, afferma W. E. Deming, è dovuto a un cambiamento nel sistema, la cui supervisione è responsabilità del management. Articolo
La nuova disciplina in materia di assenze per malattia (circolare n. 7 del 2008) contiene norme già presenti nella legislazione e nei contratti e prevede l’obbligatorietà della visita di controllo fin dal primo giorno di malattia e l'ampliamento delle fascie di reperibilità. Il management pubblico ha soprasseduto alla loro applicazione, consentendo ai furbacchioni di assentarsi senza problemi. Articolo
Prima dell’entrata in vigore della visita di controllo obbligatoria, le Amministrazioni Pubbliche hanno dovuto fare i conti con i costi della prestazioni e con la indisponibilità concreta delle ASL ad effettuare tutti i controlli richiesti. Adesso con la nuova disciplina le ASL non saranno in grado di rispondere a tutte le richieste di visite mediche di controllo da parte della P. A. ed il fenomeno della disapplicazione della legge si amplierà.
Quando finirà l’effetto Brunetta perché non durerà in eterno (esempio patente a punti) quali saranno gli strumenti che potranno combattere efficacemente l’assenteismo?
L’obbligatorietà della visita medica di controllo? Credo di no per i costi e per l’impossibilità concreta da parte delle ASL di evadere le richieste.
L'allargamento delle fascie di reperibilità? Strumento molto utile ma non sufficiente da solo a risolvere il problema dell'assenteismo.
La riduzione della retribuzione? Rappresenta un deterrente ma è anche uno strumento che “normalizza” l’assenza.
L'assenteismo è l'effetto del malfunzionamento della P. A. (clima, motivazione, appartenenza) e, pertanto, per combatterlo efficacemente è necessario e urgente intervenire sul sistema.
Ritengo essenziale valorizzare le persone oneste ed efficaci che operano nella P. A. in un momento in cui sono confuse con i nullafacenti e, pertanto, introdurre il merito per l’avanzamento della carriera e per un’equa distribuzione dei premi di produttività.
Dotarsi di un management pubblico che si assuma in pieno la responsabilità di guida e di gestione. Al momento sono molti i dirigenti che hanno abdicato alle loro competenze ed il governo li ha premiati eliminando il tetto dei compensi stabilito in 300 mila euro stabilito dal governo Prodi. Il Governo è intervenuto sui salari dei lavoratori pubblici con la eliminazione del salario accessorio, confondendo da una parte gli enti che si sono attrezzati per misurare la produttività ed i risultati con quelli che non si sono dotati di un business plan e distribuiscono i premi incentivanti a pioggia e dall’altra le persone oneste e capaci con i nullafacenti.
Dal 1° gennaio 2009 molte persone oneste ed efficaci, avendo conseguito i requisiti, andranno in pensione, portando a casa la conoscenza acquisita negli anni, perchè se rimangono in servizio non percepiranno più il salario accessorio con effetti negativi sull'importo della pensione futura. L'esodo ridurrà il patrimonio intellettuale esistente oggi nella P. A..
Occorre rendere trasparenti i risultati, la performance ed il grado di raggiungimento degli obiettivi affinché possa realizzarsi nella Pubblica Amministrazione una competitività ed un bechmarking che permetta al sistema di migliorarsi in modo continuo e veloce e consenta ai cittadini di effettuare un controllo ed una pressione in direzione del miglioramento dei servizi.
Infine, occorre ricordare che la P. A. deve essere orientata non soltanto sull’efficienza come le imprese private ma soprattutto sull’equità che caratterizza la funzione dello Stato.
il cannocchiale

Leggi tutto...

sabato 2 agosto 2008

Famiglie sempre più povere

Il Senato ha votato la fiducia al governo sulla manovra finanziaria che passa alla Camera dei Deputati per l’approvazione definitiva. La manovra ha un peso di 37 miliardi lordi ed introduce la Robin tax, la social card, il piano casa per giovani coppie e single con figli, le contestate norme sui precari e assegni sociali.
Walter Veltroni aveva invitato il Governo a ritirare “dalla manovra le norme sugli assegni sociali e sui precari che, seppur corrette, restano insufficienti. Il Parlamento, ha dichiarato Walter Veltroni, non è il luogo per esercitare i muscoli di ciascuno. Bisogna utilizzare un solo muscolo il cervello. E siccome, continua Veltroni, la manovra dovrà comunque tornare alla camera, noi chiediamo al governo di ritirare queste misure. Poi le soluzioni che troveremo potranno essere inserire in altri provvedimenti”.
Sui precari ha scritto un articolo Tito Boeri rilevando problemi, limiti ed effetti nella giungla del mercato del lavoro italiano. Articolo
Un gruppo di donne rileva i tagli ai livelli essenziali di assistenza. Articolo
Gli aiuti allo sviluppo dei paesi poveri subisce una contrazione rispetto agli impegni presi dall’Unione Europea e dalle Nazioni Unite. Articolo
Il pubblico impiego subisce dal 2009 l’eliminazione del salario accessorio finalizzato alla produttività e della contrattazione integrativa (vedi post precedenti sull’argomento: - Fannulloni in agitazione; Organizzazione e lavoro nella Pubblica Amministrazione). Tale decisione viene presa nel momento in cui il Governo avvia la detassazione degli straordinari e premi di produzione nel settore privato ed i Sindacati e la Confindustria sono impegnati a riformare la contrattazione e ad individuare gli strumenti più idonei finalizzati all’aumento della produttività, la quale in Italia è bassa nel settore privato e pubblico.
Per il diritto agli assegni sociali, dopo il pasticcio di Matteo Bragantini e Karl Zeller, verrà richiesta dal 2009 una permanenza nel territorio italiano di almeno dieci anni. Aggravando la situazione di coloro che vivono in Italia in stato di bisogno e sono oggetto di odio e di razzismo.
La manovra economica non tiene conto dello stato di difficoltà in cui versano le famiglie italiane con un’inflazione che si è attestata a luglio al 4,1%. Sono aumentati i prezzi dei beni di prima necessità: la pasta del 25% ed il pane del 13%. Questa tendenza se non gestita efficacemente porta a considerare la pasta ed il pane dei beni per i ricchi. Istat - Indici dei prezzi al consumo
Accanto all’aumento dei prezzi bisogna considerare che i redditi dei lavoratori crescono meno dell’inflazione ed il potere d’acquisto delle famiglie continua a ridursi. Infatti, le retribuzioni orarie dal 1995 al 2006 sono aumentate del 4,7% rispetto ad una crescita di cinque o sei volte più ampia registrata in altri paesi europei. I consumi subiscono una continua contrazione dovuta alla diminuita capacità d’acquisto delle famiglie. Il 15% delle famiglie non arriva a fine mese ed il 50% vive con 1900 euro al mese. Istat - Rapporto annuale 2007
Un'indagine dell'Istat condotta su un campione di circa 28 mila famiglie rileva che nel 2006 le famiglie che vivono in situazioni di povertà sono 2 milioni 623 mila e rappresentano l'11,1% delle famiglie residenti. Le famiglie povere rappresentano 7 milioni 537 mila individui, pari al 12,9% dell'intera popolazione. Istat - La povertà relativa in Italia nel 2006
Le famiglie sono costrette ad adottare strategie di risparmio dirette a limitare la spesa o a scegliere prodotti di qualità inferiore. Istat - I consumi delle famiglie
“I dati di oggi sull’inflazione, dichiara Walter Veltroni, confermano quello che diciamo da settimane e cioè che avanza l’impoverimento delle famiglie italiane nel totale disinteresse del governo e nella totale assenza di ogni iniziativa volta ad aumentare salari e pensioni e sostenere le imprese”.
Famiglia Cristiana pone l’attenzione sull’impoverimento delle famiglie e nell’editoriale afferma che “ci sono i poveri (sempre più numerosi) e i "mezzi poveri" (quelli che coltivano pomodori sui balconi di casa). Eppure, per entrambi, non c’è allarme generale, né "emergenza nazionale". Non portano voti, non sono "di moda", come la giustizia, la sicurezza e l’inutile "lodo Alfano", approvato a razzo, in un solo giorno, dal Senato. Poi s’è discettato sull’inno di Mameli, dopo il dito medio di Bossi alzato al cielo della Padania, tra i rimproveri (apprezzati) di Fini e le spallucce (deprecabili) di Berlusconi”. Articolo
Il quotidiano La Repubblica ha aperto un sondaggio sulla possibilità di concretizzazione di un autunno caldo con iniziative di sciopero. Dal 30 luglio hanno votato 15661, esprimendo le seguenti posizioni:
- Lo sciopero generale è giusto e i sindacati lo faranno n. 10746 voti - 69%;
- Lo sciopero generale è giusto e i sindacati non lo faranno n. 979 voti - 6%;
- Lo sciopero generale è giusto ma i sindacati non lo faranno n. 3351 voti - 21%;
- Lo sciopero generale è sbagliato e i sindacati non lo faranno n. 414 voti - 3%;
- Non so n. 171 voti - 1%. Sondaggio
Dal sondaggio si evince chiaramente che il 90% dei lavoratori sono pronti a iniziative di lotta (sciopero generale) e che il 21% dei votanti ritiene giusto lo sciopero generale e non ha fiducia nei sindacati che dovrebbero proclamarlo.
Ritengo che i problemi delle famiglie non possono essere risolti con lo strumento caritatevole della social card e che bisogna lottare per conseguire un livello di vita dignitoso e libero dal bisogno.
L'inflazione programmata stabilita dal Governo dell'1,7% non potrà essere presa in considerazione per il rinnovo dei contratti pubblici e privati in quanto le retribuzioni non si adeguerebbero al costo della vita e subirebbero un ulteriore perdita di potere di acquisto.
Occorre introdurre il quoziente familiare, tanto declamato dal centro destra durante la campagna elettorale, ed effettuare nello stesso momento una ricognizione delle prestazioni sociali erogate dai Comuni, dall'INPS e da altri Enti al fine di stabilire coerenza, trasparenza ed efficacia degli interventi. La moltiplicazione degli interventi assistenziali, tra cui ultima la social card, non permette di avere una visione complessiva e puntuale dell'efficacia degli interventi stessi.
La Banca d'Italia rileva che la colpa dell'aumento della spesa alimentare è della rete di distribuzione. La catena del valore (dal produttore al consumatore) è inefficiente e troppo lunga con un ricarico del costo finale del 300%. Le imprese in questo caso prosperano nell'inefficienza e non realizzano condizioni di competitività a vantaggio dei consumatori.

Leggi tutto...

venerdì 1 agosto 2008

Vota il sondaggio sulla P. A.

Con questo sondaggio desideriamo conoscere l’opinione dei visitatori di questo blog sulle cause della inefficienza della Pubblica Amministrazione dopo i provvedimenti adottati dal Governo in materia (vedi precedenti post).
Nel sondaggio vi è la possibilità di scegliere tra quattro cause (Dirigenti, Dipendenti, Organizzazione, Altro) da cui dipende il malfunzionamento della P. A..
Si invitano tutti i visitatori a partecipare al sondaggio esprimendo un voto.
Alcuni siti hanno deciso di sostenere il sondaggio attraverso un link collegato a questo blog:
- http://tescaro.blogspot.com/
- http://www.peperitapatty.com/
- http://circolobiagi.blogspot.com/
Inoltre, i seguenti siti hanno pubblicato il post "Organizzazione e lavoro nella P. A.".
- http://www.theye.it/
- http://www.energie-nuove.com/
- http://www.meltinpotonweb.com/
Per rendere significativo il sondaggio occorre un'ampia partecipazione. Per tale motivo invito tutti i visitatori a partecipare.

Leggi tutto...