martedì 23 dicembre 2008

Carta acquisti e rischio povertà

La carta acquisti non decolla. Le persone che hanno fatto richiesta della social card sono circa trecentomila rispetto agli aventi diritto che superano un milione dei cittadini.
Non tutti i possessori della carta acquisti possono procedere agli acquisti nei negozi convenzionati in quanto non in tutte le carte sono stati accreditati i 120 euro previsti per i mesi di ottobre, novembre e dicembre. Pertanto sono pochi coloro che potranno beneficiare degli acquisti agevolati.
Il modello organizzativo approntato dal Governo è farraginoso e non porta benefici immediati e reali ai cittadini bisognosi. Le poste consegnano la carta acquisti non caricata ai cittadini che ne fanno richiesta e trasmettono all’INPS le richieste e l’Istituto Previdenziale provvede ad istruire le pratiche e rilasciare e trasmettere alle Poste il nulla osta. Quest’ultime provvedono ad accreditare le somme ai beneficiari.
Molti cittadini presentano la domanda senza allegare i dati ISEE che devono essere rilasciati dall’INPS e di conseguenza viene consegnata loro una carta senza accrediti.
Se i beneficiari degli acquisti sono pochi vuol dire che l’iter procedurale stabilito dal Governo non funziona in modo efficiente ed efficace. Pertanto gli aventi diritto non potranno beneficiare della carta in questo periodo di Natale.
Sono molti i cittadini che hanno diritto ai benefici della carta e che non hanno effettuato alcuna richiesta. Sarebbe opportuno prorogare il termine del 31 dicembre per il rimborso retroattivo dei tre mesi del 2008.
All’iniziativa del Governo hanno aderito Confcommercio, Confcooperative-Federconsumo, Confesercenti, Federdistribuzione e Lega cooperative.
Per rendere più fluido il rilascio della carta con le somme accreditate sarebbe opportuno rendere trasparente il processo di accredito delle somme ed i rapporti tra le Poste e l’INPS.
La carta acquisti rappresenta una misura insufficiente a favore dei redditi bassi e disorganizzata per come è stato disegnato il processo di consegna del servizio.
Tutto questo avviene nel momento in cui l’Istat presenta un’indagine sulla distribuzione del reddito e sulle condizioni di vita.
L’indagine è stata effettuata su un campione di 20.982 famiglie (52.772individui), rappresentativo della popolazione residente in Italia. Le domande hanno riguardato i redditi percepiti nel 2006 e le condizioni di vita nel 2007, ossia al momento dell’intervista (occupazione, difficoltà economiche, spese per la casa).
I dati di questa indagine sono allarmanti e gravi e da questi si evince che le misure del Governo a favore delle famiglie bisognose sono insufficienti ed inadeguate rispetto alla grave crisi economica che colpito l’Italia.
Dall’indagine Istat emerge che:
- Aumenta il numero delle famiglie costrette a richiedere prestiti o credito al negoziante per la spesa;
- Cresce il numero delle famiglie che arriva a fine mese con molte difficoltà.;
- Aumenta la diseguaglianza;
- La distribuzione del reddito è caratterizzata dal divario di sviluppo fra Nord e Sud. Il reddito familiare è di 25.693 euro nel Nord, di 25.130 euro nel Centro e di 19.272 euro nel Sud.
Dalle interviste risulta che il disagio economico è maggiormente avvertito rispetto al 2006 ed rappresentato dai seguenti dati sulle famiglie:
- Arriva a fine mese con molta difficoltà 15,4%;
- E’ stata in arretrato con le bollette 8,8%;
- Non riesce a riscaldare la casa adeguatamente la casa 10,7%;
- Non riesce a sostenere spese impreviste di 700 euro 32,9%;
- Non ha avuto soldi per gli alimentari 5,3%;
- Non ha avuto soldi per spese mediche 11,1%;
- Non ha avuto soldi per vestiti necessari 16,9%.
Tali dati si aggravano nel sud e nelle isole, nelle famiglie con più figli e nel caso in cui il reddito è rappresentato dalla pensione.
Di fronte alla gravità dei problemi che le famiglie in condizioni di disagio sociale vivono occorre che il Governo muti indirizzo per sostenere i redditi bassi e le famiglie in quanto le misure adottate fino a questo momento sono insufficienti per sostenere le famiglie e la domanda di consumo, la quale serve per migliorare la situazione economica del paese.
Infine sembra che tutti siano d’accordo (sindacati, confindustria) sulla settimana corta per affrontare la crisi economica. Oltre alle condizioni poste da Guglielmo Epifani (inclusione dei precari, investimenti negli ammortizzatori sociali) ritengo che la perdita di salario degli occupati dovrebbe essere compensata dalla detassazione dei salari fino a 13 mila euro annui cosi come propone il Partito Democratico. In caso contrario si corre il rischio di impoverire i lavoratori dipendenti e di non sostenere la domanda.
Intanto l’Istat rende noto che le vendite al dettaglio, a ottobre, hanno fatto registrare un calo dello 0,7% su base annua, con ribasso congiunturale dello 0,3%. Questo significa che il reddito delle famiglie non è stato sostenuto in modo efficace dai provvedimenti Governativi.
Indagine Istat sulla distribuzione del reddito e condizioni di vita delle famiglie
Istat Valore delle vendite al dettaglio

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ti auguro e mi auguro un 2009 decisamente migliore del 2008.
Ciao a presto.

Paolo Borrello
www.paoloborrello.ilcannocchiale.it

Andrea ha detto...

Non era difficile capire che la procedura era inefficiente: l'obiettivo del governo era quello di farsi pubblicità con il progetto spendendo il meno possibile e magari finanziare occultamente qualcuno (poste italiane).
Se non fosse stato così sarebbe bastato aumentare le pensioni sociali. Per quanto riguarda l'accordo con i commercianti credo che sia ridicolo in quanto in un periodo di bassi consumi i pressi tendono autonomamente a scendere.
Pertanto non si può che non bocciare un provvedimento così inutile e farraginoso.
Ciao e auguri

Anonimo ha detto...

Condivido con l'aumento delle maggiorazioni sociali e dell'assegno sociale avrebbero potuto sostenere le pensioni basse.

Anonimo ha detto...

IL SOLITO PROVVEDIMENTO DI FACCIATA
PROPAGANDISTICO E QUANTO MAI INUTILE,MA GLI ITALIANI LO CAPIRANNO DI ESSERE PRESI IN GIRO?
I MILITARI A GUARDIA DELLA SICUREZZA,A CASTELVOLTURNO CONTRO LA CAMORRA,LA PROSTITUZIONE,LE BANCHE...I TAGLI INDISCRIMINATI,
LE FORZE DELL'ORDINE SENZA BENZINA,
I TORNELLI..,I SINDACATI DIVISI!
TUTTE BOIATE PAZZESCHE DICEVA FANTOZZI,MA QUESTI CI CREDONO FINO AL POLVERONE "MORALITA'",VEDI PESCARA.
UN SALUTO C.R.