giovedì 18 febbraio 2010

Programma del PD e di Giuseppe Bortolussi

Il Programma
Famiglia
La famiglia è il cuore della società. E questo è doppiamente vero in Veneto, una regione che ha nelle imprese a conduzione familiare il punto di forza della sua economia. Attraverso le famiglie, una comunità può custodire le proprie tradizioni e i propri saperi, e allo stesso tempo svilupparne di nuovi.
Tutelare e promuovere la funzione sociale della famiglia è un impegno da tradurre in alcune scelte concrete.
• Creare un fondo regionale dedicato alle famiglie numerose.
• Sostenere economicamente le famiglie in difficoltà, attraverso contributi per le spese relative alle utenze e il pagamenti dei tributi locali.
Impresa e lavoro
L’economia veneta è ricca di eccellenze: dall’agricoltura di qualità al manifatturiero specializzato, dall’alimentare al turismo e ai servizi. Una struttura produttiva così articolata ha permesso al Veneto di affrontare meglio di altri territori gli effetti della crisi economica globale. Ma ora occorre distinguere l’emergenza immediata dalla prospettiva.
• L’emergenza determinata dalla difficoltà di alcune grandi aziende (Alcoa, Alenia, Glaxo, Vinyls) impone una difesa decisa e intelligente dei posti di lavoro .
• La prospettiva richiede invece di puntare sul patrimonio più prezioso del Veneto: quello delle piccole imprese e del lavoro autonomo, due realtà che da sole creano, ogni anno, circa l’80% dei nuovi posti di lavoro.
• Ridurre le tasse e la burocrazia che gravano sulle imprese.
• Dare un definitivo impulso all’Osservatorio Regionale sugli studi di settore.
• Garantire un accesso al credito più semplice per le aziende. Anche attraverso un ruolo più incisivo di Veneto Sviluppo.
• Potenziare le risorse per stabilizzare i lavoratori atipici e mantenere gli ammortizzatori sociali estesi in deroga ai lavoratori dipendenti delle piccole e micro imprese.
• Approvare lo Statuto Regionale del Lavoro Autonomo.
• Maggiori investimenti per favorire l’innovazione e il trasferimento delle tecnologie.
Energia ed “Economia verde”
Il risparmio energetico è una sfida per il futuro. Le fonti di energia non sono inesauribili e hanno costi elevati. Ridurre i consumi e l’impatto delle emissioni inquinanti è possibile: migliorando l’efficienza energetica e incentivando le produzioni di energia a basso impatto ambientale. In questo campo il Veneto vanta eccellenze che devono essere valorizzate. L’economia verde non è un sogno astratto. Ma è una scelta da difendere con decisioni chiare.
• Approvare il Piano Energetico Regionale in materia di fonti rinnovabili.
• Approvare il Piano Regionale dei Rifiuti.
• Dire un no chiaro al nucleare.
• Avviare politiche serie di risparmio energetico.
• Riutilizzare le centrali idroelettriche oggi disattivate.
• Incentivare l’uso delle energie rinnovabili (fotovoltaico, solare, geotermico, biomasse).
Turismo e valorizzazione del territorio
Il Veneto è un territorio straordinario, che offre una varietà unica di opportunità: dalle città d’arte al turismo religioso, dal turismo montano d’elite a quello di massa, dal turismo balneare a quello termale. Non per caso il Veneto è la prima regione d’Italia per numero di visitatori. Questa potenzialità deve essere sfruttata ancora meglio, attraverso alcune misure.
• L’approvazione del Piano Territoriale Regionale di Coordinamento.
• Gli incentivi alle attività imprenditoriali legate al benessere e alla qualità della vita, dal turismo sostenibile ai servizi per il tempo libero.
• L’investimento sul recupero e la valorizzazione dei siti di pregio storico-ambientale.
• Lo stop alla creazione di nuovi centri commerciali, per tutelare invece i piccoli negozi e le botteghe artigiane di vicinato, che rendono le nostre città più vivibili e più sicure.
• L’aiuto e il sostegno alle produzioni tipiche locali (ittiche, ortofrutticole, agricole, vinicole) con particolare attenzione per i prodotti biologici, che già oggi sono un fiore all’occhiello per l’agricoltura veneta.
Sanità e sociale
Il sistema sanitario della nostra regione è uno dei più efficienti d’Europa. Ma l’invecchiamento della popolazione crea una domanda crescente di assistenza. Per affrontarla, serve una strategia coerente.
• Approvare il Piano Socio Sanitario, ad oggi ancora assente.
• Migliorare la quantità e la qualità dei servizi sanitari offerti uniformando il sistema informatico di tutte la Aziende sanitarie regionali.
• Ridurre i tempi di attesa per le visite diagnostiche e specialistiche.
• Offrire sostegno economico alle famiglie impegnate nell’assistenza verso disabili e non autosufficienti.
• Potenziare i servizi per la cura e l’assistenza (dalla prima infanzia agli anziani) per favorire ulteriormente l’ingresso e la presenza delle donne nel mercato del lavoro.
Infrastrutture e mobilità
Infrastrutture moderne e un sistema della mobilità efficiente sono fattori essenziali per garantire la qualità della vita e la competitività della nostra economia. Per raggiungere questo traguardo, alcuni passi avanti devono ancora essere fatti.
• Approvare un nuovo Piano della Mobilità Regionale.
• Accelerare la realizzazione della TAV, ricercando insieme alle comunità locali la soluzione ai nodi di Vicenza e della connessione con il Friuli Venezia Giulia.
• Recuperare il ritardo accumulato sul fronte della Sfmr.
• Completare le grandi infrastrutture in fase di realizzazione (Nuova Romea Commerciale; Pedemontana; Nogara mare), concordandole, per quanto possibile, con le popolazioni interessate dalle opere.
• Ridefinire anche gli standard qualitativi di una mobilità urbana che in questi ultimi anni ha fortemente penalizzato i pendolari veneti, in particolar modo i lavoratori dipendenti e gli studenti.
• Investire sullo sviluppo delle infrastrutture immateriali, a partire dalla diffusione della banda larga, una risorsa tecnologica essenziale per la nostra economia.
Autonomia ed Enti locali
La riforma istituzionale della Regione Veneto è una delle più gravi incompiute della legislatura che si è chi. Recuperare il tempo perduto è indispensabile. Per attuare un’autentica sussidiarietà, migliorare la gestione delle risorse e soprattutto sostenere quei territori di confine, come la montagna veneta, penalizzati dalla concorrenza delle due province autonome di Bolzano e Trento e della Regione autonoma del Friuli Venezia Giulia.
• Approvazione dello Statuto Regionale, per delegare alle Province e ai Comuni funzioni oggi in capo alla Regione.
• Istituzione della Provincia autonoma di Belluno e creazione di un Assessorato dedicato alla montagna.
Giovani
Una società che non investe sui giovani non ha futuro. Verso le nuove generazioni la Regione ha il dovere di attivare alcune indispensabili azioni concrete.
• Sostegno economico per chi sceglie esperienze di studio o formazione all’estero.
• Convenzioni per ridurre il costo dei trasporti, dello sport e dell’accesso ai luoghi di cultura.
• Prestito d’onore per incentivare l’imprenditoria giovanile.
Università, formazione e cultura
Investire sulla formazione in ogni suo aspetto, fino all’Università di eccellenza, significa creare dei cittadini capaci di vincere le sfide del futuro. Una struttura formativa all’avanguardia è essenziale per il Veneto di domani.
• Creare una vera rete tra i poli universitari del Veneto per condividere le risorse umane ed ottimizzare quelle economiche.
• Promuovere la cooperazione con le realtà d’avanguardia nel mondo internazionale della formazione.
• Incentivare l’ incontro tra il sistema della formazione (scuola secondaria, università, specializzazioni) e mercato del lavoro, attraverso azioni di coordinamento che coinvolgano le strutture di collocamento sia private sia pubbliche.
• Rafforzare il rapporto tra università e mondo dell’impresa.
• Sostenere la candidatura del Veneto capitale europea della cultura per il 2019.
Immigrazione
La presenza di stranieri è ormai da anni un dato strutturale della nostra società. Se i “nuovi veneti” si sono integrati in modo quasi naturale, è perché nella maggior parte dei casi hanno trovato occupazione nelle piccole imprese sparse nel territorio. Ora si tratta però di costruire un equilibrio tra doveri e diritti. Servono alcuni punti fermi.
• Le regole valgono per tutti. Conoscenza e rispetto delle leggi sono una condizione essenziale per una buona convivenza.
• Le politiche di integrazione ed inclusione sociale vanno sostenute e potenziate.
• La cittadinanza per i figli di immigrati residenti che nascono in Italia è un obiettivo da perseguire.

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