lunedì 8 marzo 2010

Decreto salva-liste

Tanta arroganza e scarso senso delle Istituzioni da parte di Berlusconi e della maggioranza
Il decreto salva-liste rappresenta una pagina nera per la storia repubblicana in quanto non si era mai verificato che un Governo approvasse un decreto in materia elettorale che privilegia la propria maggioranza.
Con Berlusconi, il quale non ha limiti alla propria arroganza e senso delle istituzioni, abbiamo assistito ad un proliferarsi di provvedimenti ad personam finalizzati a salvaguardare la propria persona dai processi che lo attendono ed a garantire la propria parte politica.
Il decreto salva-liste è l’ultima testimonianza grave che modifica le regole nel corso delle elezioni regionali.
I punti deboli del decreto sono tanti e tra questi si indicano:
- Il Governo non ha poteri in materia elettorale;
- Il decreto non è solo interpretativo ma anche innovativo nelle parti in cui deroga alle regole circa la presentazione delle liste;
- Il decreto è parziale in quanto si interessa esclusivamente delle elezioni in Lazio ed in Lombardia dove le liste del PDL hanno incontrato problemi di regolarità dovuti esclusivamente ai presentatori delle liste e non alle regole;
- Il decreto è politico poiché affronta e risolve solo i problemi di una parte politica (Pdl);
- Il decreto mette a dura prova l’equilibrio delle istituzioni ed approfitta del senso di responsabilità delle istituzioni chiamate a concorrere con poteri specifici, i quali non entrano nel merito del provvedimento, all’emanazione del decreto.
I motivi di dissenso sono spiegati in modo chiaro da Pietro Ichino, il quale dichiara:
“Plauso per un atto di saggezza compiuto in solitudine da un grande Presidente (ma non è affatto solo: ha dalla sua il 90% degli italiani): un atto - si osservi bene - che non significa approvazione del contenuto del decreto.
Sollievo per due rischi evitati: quello di una gravissima crisi istituzionale e quello della perdita di senso delle elezioni nelle due regioni più importanti.
Riprovazione per l’arroganza del Pdl, che considera questo decreto come un proprio diritto, non riconosce i propri errori e non ne chiede scusa al Paese”.
Per approfondire l’argomento si indicano le seguenti interviste:
- Intervista a Valerio Onida;
- Intervista a Gustavo Zagrebelsky;
Inoltre si ritiene interessante la valutazione di Giuseppe De Santis, fondatore del gruppo su Facebook “Rispetto delle regole e trionfo della verità”.
I partiti dell’opposizione ed il popolo viola hanno organizzato in tutta Italia delle manifestazioni di contestazione al decreto salva-liste e per il giorno 13 marzo è prevista una grande manifestazione a Roma.
A Verona il PD ha organizzato un incontro per oggi a piazza dei Signori alle ore 17,30 per manifestare contro il decreto.
Mi chiedo e chiedo a tutti voi per quanto dobbiamo continuare ad assumere posizioni di responsabilità di fronte all’arroganza di Berlusconi e della sua maggioranza?
Da questa situazione di difficoltà stabile si può uscire democraticamente solo se gli elettori democratici di destra e di sinistra prenderanno coscienza e nelle prossime elezioni regionali voteranno responsabilmente per il centro-sinistra. Un voto per la Democrazia. Non vi sono altre alternative per riaffermare i valori fondanti della Costituzione.
Si fa presente che il decreto salva-liste ha fatto dimenticare alla stampa di continuare a trattare altri problemi gravi: - Gli avvenimenti mafiosi in Calabria; Gli scandali collegati alla gestione della Protezione civile; I processi a Berlusconi. In questo modo si fa il gioco di Berlusconi.
Documento dei giovani del PD di Verona

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