mercoledì 21 aprile 2010

Enti locali: trasparenza e competenze nelle nomine

Dichiarazioni di Pietro Ichino e Federico Testa

Il post su “Spesa pubblica, servizi locali e nomine” e la proposta indicata su “PD: è ora di cambiare” hanno destato l’interesse del senatore Pietro Ichino e del deputato Federico Testa, i quali hanno rilasciato una dichiarazione.
Il senatore Ichino con le sue proposte relative alla valutazione, trasparenza, competenza e benchmarking ha migliorato il testo del governo sulle Pubbliche Amministrazioni e creato le prospettive per un reale cambiamento che si fonda sui pilastri indicati.
“Oggi disponiamo di tecniche sofisticate, afferma Pietro Ichino, che consentono di quantificare con buona approssimazione efficienza ed efficacia di qualsiasi servizio o attività amministrativa; ma di fatto nelle nostre amministrazioni non si applicano neppure forme di valutazione assai più elementari, che pure consentirebbero di individuare sofferenze gravi e rami secchi, e fornirebbero indicazioni attendibili per una utilizzazione molto migliore delle scarse risorse disponibili. Ogni Comune, Provincia e Regione, così come ogni altro ente pubblico deve far propria fino in fondo la cultura della valutazione, stabilendo in modo trasparente i criteri di competenza e affidabilità per la nomina dei membri degli Organismi indipendenti di valutazione; e deve far propria fino in fondo la cultura della trasparenza, impegnandosi a far sì che le nomine nei consigli di amministrazione delle società che gestiscono servizi pubblici locali siano basate su criteri di competenza oggettivamente verificabili. Il Partito Democratico deve per primo attivarsi su questo terreno, impegnando tutti i propri amministratori locali”.
L’on. le Testa, responsabile di energia e servizi pubblici locali e docente di Economia e gestione dell’impresa, conosce molto bene quanto sia importante la competenza degli amministratori delle società di gestione dei servizi pubblici locali per realizzare una performance efficace.
“Credo il tema posto sia importante, afferma Federico Testa. La presenza in Enti o Società pubbliche è certamente la via attraverso la quale si riconosce il lavoro svolto all'interno del Partito. Ma non può essere solo questo. Non si può infatti dimenticare che queste imprese svolgono un ruolo importante per i cittadini e le collettività, e le persone che vengono candidate devono possedere, al di là della buona volontà, le competenze minime per poter svolgere adeguatamente il loro ruolo. E ciò a maggior ragione là dove si prefigura un ruolo di minoranza, proprio perché in tal caso ai compiti di gestione si affianca la necessità di vigilare con attenzione sulle scelte strategiche ed operative dell'Ente, mantenendo poi adeguatamente il collegamento con i gruppi consiliari ed il partito".
Penso che la nomina dei membri dei consigli di amministrazione non debba trasformarsi in una mera lottizzazione di potere tra maggioranza e minoranza e nel Partito Democratico in quanto i cittadini veronesi sono abbastanza attenti ai comportamenti dei partiti e, quindi, non si deve rischiare ancora una volta di perdere credibilità in un momento in cui dobbiamo riacquistarla.
Pertanto, ritengo che le nomine nei consigli di amministrazione delle società veronesi di gestione dei servizi pubblici si basino su criteri di conoscenza e competenza. Questa è la linea che il PD deve portare avanti nei consigli ed all’interno del partito sia nel caso in cui non si arrivi a nessun accordo con la maggioranza sia nel caso contrario.
Inoltre, occorre stare attenti a non nominare persone condannate in passato per tangentopoli.
Non è accettabile proseguire con i vecchi criteri e condividere le proposte e pensare di realizzarle dopo le nomine. Questa è una grossa contraddizione il cui prezzo verrà pagato dal PD in termini di serietà e credibilità.

Nessun commento: