domenica 28 novembre 2010

Federico Testa prosegue nella sua testimonianza

Saltano le designazioni per l’Autority dell’Energia. Nel precedente articolo avevo scritto che “vi saranno non poche difficoltà a confermare in Commissione Attività Produttive e Industria di Camera e Senato le designazioni fatte dal Governo”. L’incertezza delle nomine ha indotto il presidente dell’Antitrust, Antonio Catricalà, a comunicare con una lettera al Presidente del Consiglio la sua decisione a rimanere alla guida dell’Antitrust fino alla scadenza naturale.
Le interpretazioni di diversi quotidiani che hanno imputato il blocco delle nomine al mancato accordo sulla nomina del presidente dell’Antistrust sono vere solo in parte in quanto l’area di dissenso in commissione attività produttive e industria si è allargata sulle nomine per l’Autority per l’Energia e, quindi, Catricalà non voleva rischiare una bocciatura.
“Mi sono dimesso da responsabile per l’energia del PD, spiega Federico Testa, (componente della commissione attività produttive) perché ritengo quelle nomine poco valide. Per di più hanno aperto un pericoloso fronte sull’Antitrust: per questo abbiamo deciso di far mancare il numero legale al momento del voto”.
''La lettera di Catricalà è l'ennesimo esempio dei danni causati al Paese dal conflitto di interesse di Berlusconi e dalla condizione di totale confusione ed ingovernabilità della maggioranza''. Lo afferma Stefano Fassina, responsabile economico del Pd, sottolineando che ''l'ostinazione del presidente del Consiglio a imporre il suo uomo di fiducia alla presidenza dell'antitrust impedisce scelte istituzionalmente corrette. Ora e' necessario mettere al centro del processo di selezione i principi di indipendenza, autorevolezza e professionalità, innanzitutto, escludendo il passaggio di componenti o presidenti da una authority all'altra. A tal proposito, conclude Fassina, il rientro della candidatura di Catricalà evita l'ulteriore indebolimento delle authorities''.
Le dichiarazioni di Fassina sono condivisibili in linea di principio ma occorre che il Partito Democratico indichi delle nuove persone competenti ed indipendenti altrimenti le accuse che vengono rivolte a Berlusconi si rivoltano automaticamente contro il PD.
Adesso vi sono nuove condizioni per valutare responsabilmente la questione delle nomine, fare autocritica e scegliere dei professionisti indipendenti e competenti.
Ritengo che la posizione di Federico Testa, parlamentare del PD e persona competente del settore, possa rientrare se il PD decide con responsabilità e coerenza secondo le indicazioni dichiarate da Stefano Fassina.
Il PD deve scegliere tra due soluzioni:
- riconfermare la fiducia a Termini e Biancardi in rappresentanza del PD o di una sua componente;
- privilegiare gli interessi del paese con persone che mettano al servizio dell’Autority per l’Energia competenze ed indipendenza.
Ritengo che la seconda soluzione è quella più giusta per risolvere i problemi del paese.
Occorre inoltre intervenire per alzare il livello qualitativo delle nomine da parte della maggioranza.

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