mercoledì 27 aprile 2011

Provincia di Verona: contratto con il sindacato

Il Tribunale di Verona, giudice dott.ssa Cristina Angeletti, ha accolto il ricorso presentato da CGIL, CISL e UIL contro la Provincia di Verona, dichiarando illegittima la delibera n. 240 del 9 novembre 2010 tramite la quale la Giunta aveva adottato unilateralmente il contratto decentrato 2009 – 2010, senza la sottoscrizione del sindacato.
Nella sentenza si legge che “l’ente territoriale può senza dubbio adottare i provvedimenti urgenti e provvisori per colmare il vuoto generato dall’assenza di accordo fra le parti collettive; è, tuttavia, antisindacale, recepire quale accordo decentrato, una proposta contrattuale non accettata, poiché in tale modo è violato chiaramente l’art. 65 del D. Lgs. citato, nella parte in cui concede tempo fino al 31/12/2012 per concludere i nuovi contratti integrativi e, simbolicamente, è svilito il ruolo e la forza contrattuale del sindacato”. E ancora “accerta e dichiara l’antisindacalità della delibera 240/2010, limitatamente al punto 3 della sua parte dispositiva …….
Su questo problema Vincenzo D’Arienzo, segretario provinciale del PD, ha dichiarato che “con quel contratto, le destre: riducevano le indennità, gli incentivi e i premi di produttività; non rispettavano l’accordo triennale 2007/2009 coinvolgente quasi 400 dipendenti che nel corso dell’anno maturavano i requisiti per accedere alla progressione; intendevano sopprimere l’indennità di rischio per numerosi dipendenti, ridurre l’indennità di disagio e tagliare i salari accessori alle posizioni più basse, ma soprattutto avevano tentato di escludere i sindacati dalle trattative. Un’arroganza politica senza precedenti.
I sindacati CGIL, CISL e UIL, forti della sentenza che dichiara illegittima la decisione della Giunta, chiedono al Presidente e alla Giunta:
- “di prendere atto del fallimento della linea imposta dai dirigenti al tavolo negoziale, che ha comportato la rottura delle relazioni sindacali e posto l’Amministrazione contro il personale, sprecando inutilmente tempo risorse e denaro pubblico;
- di adottare le misure necessarie per la riapertura immediata del tavolo negoziale, nel pieno riconoscimento del ruolo del sindacato garantendo pari dignità delle parti al tavolo trattante, per discutere tutti gli istituti contrattuali, comprese le progressioni orizzontali che, sebbene il giudice non abbia rilevato in tale ambito un comportamento antisindacale della Provincia, ha comunque espresso di “non condividere la posizione della stessa nella parte in cui qualifica i “presunti” impegni come inesistenti e non vincolanti”.
Da questa vicenda esce sconfitta la Giunta Provinciale per aver adottato delle decisioni contrarie alla contrattazione sindacale e per aver assunto una posizione politica, al di là delle interpretazioni giuridiche, senza tentennamenti orientata a far fuori dalla contrattazione le organizzazioni sindacali. Questa posizione sostenuta da Luigi Olivieri, dirigente della Provincia, in un articolo, smentito lo stesso giorno da una sentenza del Tribunale di Torino, è stata fatta propria dalla Giunta senza riflettere sulle conseguenze sociali e politiche che simile decisione avrebbe comportato.
Nella Provincia nella fase attuale sembra che prevalgono le posizioni della burocrazia, tutto diritto e niente sensibilità sociale, e non le posizioni politiche di una Giunta all’altezza dei problemi e dotata di senso politico e sociale e capace di prevedere le eventuali conseguenze nei confronti dei dipendenti dell’Ente.
La provincia non ha ancora adeguato l’ordinamento provinciale ai principi al Titolo III Merito e Premi del D. Lgs. n. 150/2009 ed ha escluso dall’attuazione del Decreto il piano della performance e l’Organismo indipendente di valutazione. Un altro errore sostenuto dalla burocrazia provinciale che non si rende conto che la Provincia ha bisogno di cambiamenti per mantenere o migliorare la propria posizione strategica. Tra i motivi che hanno indotto la Giunta ad optare per il Nucleo di valutazione si riscontra il mantenimento nell’organismo del segretario/direttore generale, il quale per motivi di incompatibilità, stabiliti dalla CiVIT, non potrebbe essere nominato nell’Organismo di valutazione indipendente.
Il Presidente della Provincia dichiara che la riapertura della trattativa dipende dalla decisione della commissione indipendente. Se Miozzi si riferisce al Nucleo di valutazione sbaglia in quanto tale organismo non è per niente indipendente. Indipendente ed imparziale è l'Organismo indipendente di valutazione previsto dal D. Lgs. n. 150/2009 che la Giunta non ha voluto istituire.
Se la Giunta continuerà ad appiattirsi strumentalmente sulle posizioni ossequiose della burocrazia collezionerà errori come quello della delibera n. 240/2010.
Ma è così difficile per la Giunta assumere posizioni autonome dalla burocrazia nell’attuazione del D. Lgs. n. 150/2009?
Il problema è che l’Amministrazione Provinciale e la burocrazia provinciale hanno le medesime posizioni: la Giunta stabilisce la linea “tagli dei costi della contrattazione” e la burocrazia di riflesso si adegua a sostenere tesi poi smentite dal giudice.
Occorre che l’Amministrazione Provinciale faccia una seria valutazione tra i giuristi ed il management in quanto molto spesso i primi, non possedendo capacità e conoscenze organizzative, assumono posizioni in netto contrasto con il miglioramento della performance della Provincia e nel caso specifico contrarie alla legge.

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