giovedì 28 luglio 2011

AGSM e Hellas Verona

La decisione di Agsm di Verona di sponsorizzare la società di calcio Hellas Verona approda in parlamento con una interrogazione presentata dai parlamentari Antonio Borghesi e Federico Testa al Ministro dell’Interno.
Si ricorda che nel mese di marzo dello scorso anno su proposta del Comune di Verona, firmata dal sindaco Flavio Tosi e dall’Assessore allo Sport Federico Sboarina, è stata approvata una campagna pubblicitaria a favore di Agsm negli impianti sportivi gestiti dal comune per un costo totale 130 mila euro più Iva.
La campagna pubblicitaria, approvata lunedì scorso dal Consiglio di Amministrazione di Agsm, a favore di Hellas Verona costerà alla società Agsm complessivamente 700 mila euro nel 2010 e nel 2011. Tale intervento non tiene conto dell’indebitamento finanziario di Agsm che si è attestato nel 2010 a euro 247.778 mila, a fronte di euro 228.490 mila dell’esercizio precedente (vedi tabella), che tende ad avvicinarsi al patrimonio netto del gruppo che ammonta a euro 297.044 mila ed ai limiti oltre i quali la gestione finanziaria è a rischio. Dalla relazione di bilancio 2010 si legge che per il 2011 si prevede un aumento del deficit finanziario.
Bene avrebbe fatto Agsm a dedicare tale importo alla riduzione dell'indebitamento con conseguente riduzione degli oneri finanziari o ad una revisione delle tariffe in assenza di una strategia di crescita della società. Agsm allo stato attuale è una società radicata a Verona ed in qualche comune della Provincia senza alcuna ambizione di sviluppo oltre gli ambiti territoriali della Provincia.
Nell’interrogazione dei parlamentari veronesi viene posta attenzione all’aspetto normativo che impedirebbe alla società veronese di mettere in atto simili operazioni.
Si riporta l’interrogazione integralmente l’interrogazione presentata dai parlamentari veronesi Borghesi e Testa. 
Per sapere - premesso che:
l'Azienda generale dei servizi municipalizzati di Verona (AGSM) ha annunciato la scorsa settimana che sarà lo sponsor ufficiale della società di calcio cittadina Hellas Verona, militante nel campionato di serie B;
il contratto di collaborazione commerciale ha un valore di 350.000 euro ed è stato presentato nella sede del Comune di Verona, alla presenza del sindaco, Flavio Tosi, dell'assessore allo sport Federico Sboarina e del presidente dell'Agsm Paternoster. Il sindaco è da sempre tifoso e fiancheggiatore del tifo più oltranzista della squadra (le brigate gialloblù);
Agsm, originariamente azienda municipalizzata, è una società per azioni, che, come risulta dalla lettura del suo bilancio è in realtà un gruppo costituito da AGSM Verona spa e dalle società partecipate AGSM Energia spa, AGSM Distribuzione spa, AGSM Trasmissione srl e dal Consorzio Industriale G. Camuzzoni scarl. Il gruppo è radicato sul territorio comunale di Verona ed in alcuni comuni della provincia;
Agsm spa è controllata al 100 per cento dal comune di Verona, che ne è il socio unico;
l'articolo 6, comma 9, del decreto-legge n. 78 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 122 del 2010 ha vietato le sponsorizzazioni da parte degli enti locali;
secondo sentenze della Corte di Cassazione ad essere vietati sarebbero in generale gli accordi di patrocinio comportanti spese; ciò che la norma tende ad evitare sarebbe dunque proprio la concessione del patrocinio - che preveda oneri, da parte delle amministrazioni pubbliche - ad iniziative organizzate da soggetti terzi, ad esempio la sponsorizzazione di una squadra di calcio;
a nulla rileva il fatto che Agsm abbia la forma giuridica di spa, poiché essendo controllata al 100 per cento da parte del comune è come se la sponsorizzazione fosse realizzata direttamente dal comune, che ne è socio unico;
tra l'altro la società opera limitatamente al territorio veronese e quindi è del tutto fuori luogo immaginare che possa svolgere una funzione di promozione commerciale in qualunque stadio italiano ove la squadra giocherà nel prossimo campionato;
la società risulta debitrice di somme rilevanti (circa 750.000 euro) nei confronti del comune di Verona :
se il Ministro sia a conoscenza di quanto rappresentato in premessa e se non ritenga di dover intervenire al fine di chiarire che l'articolo 6, comma 9, del decreto-legge n. 78 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 122 del 2010, vada interpretato nel senso di escludere anche le società a totale partecipazione pubblica o, in caso contrario, se non intenda assumere un'iniziativa normativa volta a includere espressamente tali soggetti nel divieto di cui all'articolo 6, comma 9, del citato decreto-legge.

1 commento:

Anonimo ha detto...

E' una vergogna!!!