mercoledì 24 agosto 2011

Provincia Verona: tagli ai trattamenti incentivanti

Intervento di Franco Antolini Segretario Generale Funzione Pubblica Cisl Verona
La giunta provinciale per l’ennesima volta adotta provvedimenti che penalizzano il personale dipendente, su consiglio della dirigenza e del direttore generale che ne legittimano l’azione, ignorando le più elementari regole che determinano, dal punto di vista contrattuale, le relazioni sindacali tra le parti e dimostrando una mancanza di rispetto nei confronti delle rappresentanze sindacali e delle lavoratrici e lavoratori della Provincia, che non ha uguali sul territorio provinciale.
Che la giunta fosse commissariata dalla dirigenza non è un fatto nuovo, non lo è neppure lo scontro tra dirigenti che fanno a gara per “inventarsi” i modi più sofisticati e innovativi per penalizzare i colleghi sottoposti, respingendo qualsiasi richiesta di parte sindacale, ma che si arrivasse a decurtare il fondo della produttività costituito unilateralmente un anno prima, scaricando le responsabilità sul nucleo di valutazione, è una giustificazione che fa “ridere i polli”.
E siccome le rappresentanze sindacali polli non sono, ci vuol poco a capire che è stata costruita ad hoc una modifica del sistema di pesatura degli obiettivi , con il solo ed unico scopo di decurtare risorse per i lavoratori della provincia, con il blitz della famosa delibera n.240/2010, quella per capirsi dichiarata illegittima dal giudice di Verona.
La conseguenza è che vengono tagliate dell’11% le risorse destinate alla produttività per l’anno 2010, pari a circa € 58.195, che, considerato il blocco del fondo imposto dalle recenti manovre finanziarie fino al 2014, comporteranno l’impossibilità di percepire queste risorse per cinque anni con un danno economico nelle tasche dei lavoratori pari complessivamente ad € 294.925. Tutto ciò tradotto in numeri pro capite significano un meno 130 € per l’anno 2010 e meno € 650 fino al 2014.
Le affermazioni del vicepresidente Venturi, riportate sul giornale l’Arena del 23 agosto 2011, dimostrano con quanta superficialità e inadeguatezza si affrontino i problemi e quale considerazione questa classe politica emergente abbia nei confronti del lavoro pubblico e dei lavoratori.
Minimizzare la decurtazione della produttività anche se di 130 € pro capite, in una situazione di crisi come questa, scaricando le colpe ad altri ( a proposito quanto costa il nucleo di valutazione ????)….. ma dov’era la giunta quando ha approvato la modifica del sistema di valutazione???? Sono segnali preoccupanti e denotano quanto mai sia necessaria una riforma della pubblica amministrazione a partire dai vertici.
Tutto ciò, al di là della ennesima palese violazione sindacale, l’opzione proposta vale solo per la “truppa” mentre i dirigenti non subiranno alcuna decurtazione. Con quale giustificazione si può sostenere un taglio sugli obiettivi di PEG, che peraltro sono stati raggiunti al 97% e che interessano dipendenti e dirigenti su obiettivi comuni, senza che tale riduzione non possa minimamente interessare i dirigenti ?
Che la classe politica provinciale non capisca proprio nulla di come funziona il sistema contrattuale e le regole che ne dovrebbero governare le relazioni tra le parti, appare ancora più evidente dalle affermazioni conclusive di Venturi: “ i sindacati sono stati avvertiti il 28 luglio” ….. ( nessuna informazione è stata data né formale né informale) ….. “la delibera verrà messa al tavolo delle trattative tra dirigenti e sindacati, se non si dovesse trovare un accordo , la Provincia procederà con atto unilaterale, liquidando il premio ai dipendenti”….. ma non è proprio la deliberazione adottata l’ennesimo atto unilaterale?????
La giunta provinciale ha scelto ancora una volta di fare da sola negando apertamente e in tutti i modi la partecipazione sindacale e dei lavoratori e affidandosi a questa dirigenza che sta compromettendo seriamente il clima e il benessere organizzativo interno, scaricando responsabilità in basso e appellandosi a tutte le istituzioni e organi superiori possibili, anche quando questi rispondono picche (vedi l’ultima nota della corte dei conti, che invece giustamente riporta al tavolo negoziale le scelte), pur di non decidere nulla, anzi capaci solo di decidere tagli e di mandare avvisi a casa di molti dipendenti per la restituzione di compensi percepiti, frutto di accordi sottoscritti dagli stessi dirigenti che ora ne richiedono la restituzione….. ma questa è un’altra storia ……
Gli interventi strutturali che la CISL chiede al Governo per uscire dalla crisi riguardano pure l’eliminazione delle Province (tutte), sicuramente a Verona non piangerebbe nessuno….. tranne coloro che vogliono far prevalere l’interesse di lobby e quindi elettorali a scapito degli interessi del paese.

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