mercoledì 24 agosto 2011

Trattamenti incentivanti in Provincia di Verona

Intervento di Mariapia Mazzasette segretaria generale Funzione Pubblica Cgil Verona
La Giunta Provinciale di Verona con propria deliberazione del 18 agosto u.s. ha approvato in via definitiva le risorse da erogare ai dipendenti della Provincia a titolo di premio incentivante la produttività.
Le risorse determinate ai sensi dell’art. 15, comma 5, del C.C.N.L. 31.3.1999 risultano ridotte rispetto alla quantificazione in via provvisoria effettuata con la deliberazione n. 240 della stessa Giunta il 9 novembre 2010. La riduzione è stata operata in base all’esito della verifica effettuata dal Nucleo di valutazione, “attraverso un nuovo sistema di riferimento basato sulla pesatura degli obiettivi gestionali del piano esecutivo di gestione”, a sua volta approvato dalla stessa Giunta con la delibera n. 240/2010.
Tecnicamente il procedimento è ineccepibile.
Il nucleo propone un sistema di pesatura degli obiettivi e determinazione delle risorse da destinare alla remunerazione della produttività, la Giunta lo approva. Si verificano i risultati e si determinano conseguentemente le risorse sulla base dei risultati raggiunti.
Ma perché ogni volta che si parla di produttività ed efficienza della Pubblica Amministrazione, si chiedono ai lavoratori maggiori flessibilità, responsabilità, competenze e si riducono loro le retribuzioni (peraltro, già piuttosto scarse)?
I lavoratori della Provincia di Verona (come quelli di molti altri enti pubblici) negli ultimi anni, per effetto del mancato turn-over imposto dalle norme finanziarie nazionali, sono costantemente in riduzione. Così, in sempre minor numero, continuano a svolgere le attività e a garantire tutte le funzioni attribuite alla Provincia, con risultati accertati dal Nucleo di Valutazione comunque vicini al 100%. Eppure la loro retribuzione deve essere ridotta!
La Pubblica Amministrazione in Italia non funziona e costa troppo.
La responsabilità, a detta del ministro della Funzione Pubblica, è tutta dei lavoratori pubblici fannulloni.
Per ridurne i costi, quindi, si bloccano gli stipendi fino al 2014, si sospendono i contratti nazionali di lavoro, si cancella la contrattazione aziendale.
Per aumentarne l’efficienza si introducono sistemi di valutazione sempre più rigorosi.
Il risultato è sempre lo stesso: la riduzione delle risorse destinate ai lavoratori.
Ultima novità: se gli obiettivi di riduzione della spesa, che dovranno essere perseguiti dai pubblici amministratori, non saranno raggiunti non verranno pagate le tredicesime ai lavoratori.
Questi i provvedimenti che, ormai quotidianamente, vengono assunti da amministratori locali e governo nazionale contro i lavoratori pubblici.
In Provincia di Verona assistiamo però ad un curioso scaricabarile.
Amministratori - appartenenti alla stessa coalizione politica del governo, che ha approvato la riforma Brunetta e le varie norme finanziarie contro il lavoro pubblico - esprimono solidarietà ai lavoratori, attribuendo la responsabilità della riduzione delle retribuzioni alla cattiva volontà di chi pretende di applicare le norme approvate.
Sarebbe ora che ognuno si assumesse le responsabilità connesse al proprio ruolo.
E’ ipocrita approvare un sistema di valutazione e determinazione delle risorse e, una volta applicato, dire che non si è d’accordo.
Se il sistema è sbagliato chi lo ha approvato lo cambi!
Gli amministratori locali che ritengono i lavoratori pubblici troppo penalizzati si esprimano pubblicamente in questo senso e lavorino per la modifica di norme e decisioni che riducono le retribuzioni. Soprattutto, lavorino per rendere realmente efficiente la Pubblica Amministrazione e per la riduzione di sprechi e spese non necessarie, che sicuramente non sono le retribuzioni di chi ogni giorno lavora per far funzionare i servizi ai cittadini.

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