martedì 10 luglio 2012

Partito Democratico e Spending Review

Per il Pd il decreto sulla Spending review e' caratterizzato da luci e ombre, nel senso che insieme all'aspetto positivo legato al quadro generale del riordino della spesa ci sono pero aspetti che ''preoccupano'' per le loro conseguenze sociali e per i quali il Partito Democratico annuncia delle proposte di modifica in forme di emendamenti in parlamento.
La segreteria nazionale del Partito Democratico si è riunita questa mattina con i responsabili del Pd della Sanità, della Pubblica Amministrazione e con i rappresentanti dei gruppi parlamentari per verificare l’impatto del decreto legge sulla spending review.
La segreteria del Pd considera positivo l’intervento di riordino istituzionale, di riorganizzazione della Pubblica Amministrazione centrale e locale, con risultati importanti di contenimento e di razionalizzazione dei costi. Il Pd si predispone anche a presentare proposte di rafforzamento di questi temi. Nello stesso tempo, il Partito Democratico riscontra nel decreto del governo elementi che destano notevole preoccupazione sul piano delle prestazioni sociali. Per tale ragione ritiene indispensabile presentare in sede parlamentare tutti gli emendamenti che, pur mantenendo la finalità dell’equilibrio finanziario,consentano di salvaguardare la qualità e l’universalità dei servizi pubblici nella sanità, negli enti locali, nella scuola, nella ricerca e nella cultura. Pier Luigi Bersani parlando con i giornalisti al termine della Segreteria del Pd,dedicata alla spending review, ha dichiarato che “Nel decreto c'è roba buona come la semplificazione istituzionale ma siamo seriamente preoccupati perché in alcuni ambiti sono colpite prestazioni sociali e noi non lo accettiamo. Ora si ragioni in Parlamento perché sulla sanità e i servizi sociali ci possono essere correzioni o soluzioni alternative”. “È una questione, conclude Bersani, che non può riguardare solo il PD ma deve coinvolgere tutti gli schieramenti politici: “il Pdl invece di occuparsi solo di Rai tv pensi anche alle questioni sociali”.

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