martedì 10 luglio 2012

Riorganizzazione degli Uffici Giudiziari a Verona

Il decreto legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito in legge 14/9/2011 n. 148 delega al Governo la riorganizzazione nel territorio degli uffici giudiziari al fine di risparmiare risorse ed incrementare l’efficienza.
Il D. Lgs. varato dl Consiglio dei Ministri il 6 luglio crea dei problemi alla Provincia di Verona e precisamente a 25 comuni che passano dalla competenza del Tribunale di Verona e Legnago a quello di Rovigo.
I comuni interessati a tale provvedimento sono: Angiari, Bevilacqua, Bonavigo, Bo­schi Sant'Anna, Bovolone, Casaleone, Castagnaro, Cerea, Concamarise, Erbè, Gazzo Ve­ronese, Isola della Scala, Legnago, Minerbe, Nogara, Oppeano, Roverchiara, Salizzole, San Pietro di Morubio, Sanguinetto, Sorgà, Terrazzo, Trevenzuolo, Vigasio, Villa Bartolomea.
Tale problematica è stata affrontata da Vincenzo D’Arienzo, segretario provinciale del Pd, e Franco Bonfante, consigliere regionale Pd, in una apposita conferenza stampa.
Non solo la storia e la tradizione, ma si tratta di Comuni che gravitano culturalmente su Verona e che faranno fatica a spostarsi altrove. La scelta è sbagliata nei fondamentali.
Il frutto avvelenato del Governo Berlusconi è nei criteri con i quali PDL e Lega hanno impostato la  delega al Governo.
E’ la delega del centrodestra che obbligava a ridurre gli uffici giudiziari di primo grado, ferma la necessità di garantire la permanenza del tribunale ordinario nei circondari di comuni capoluogo di provincia alla data del 30 giugno 2011. Di conseguenza, Rovigo non si sostiene da sola e ha bisogno di altri Comuni per restare attiva.

Bene la riorganizzazione degli Uffici giudiziari, ma la scelta su Verona è da rivedere. Peraltro, poiché quei paesi gravitano su Verona ed è facile che i residenti se avranno bisogno sceglieranno avvocati veronesi per essere tutelati, si manifesterà il paradosso dell’aumento dei costi per loro in ragione della necessità per i legali di elevare domicilio presso un altro legale residente nel circondario del foro di Rovigo. 
Il Partito Democratico avvierà l’ampio coinvolgimento in merito degli Avvocati, dei Parlamentari e Consiglieri Regionali veronesi, dei Sindaci e Consigli Comunali dei paesi interessati nonché dell’Amministrazione Provinciale al fine di perseguire la revisione della scelta.
E’ il momento di unire tanti a supporto di una proposta che il Governo deve accettare.
Altresì, è urgente riflettere sul taglio del Tribunale di Legnago e dei Giudici di Pace (Caprino, Legnago, Soave, Isola della Scala).
Per i Giudici di Pace la legge dà la possibilità ai Comuni di farsi carico delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio giustizia nelle relative sedi, ivi incluso il fabbisogno di personale amministrativo che sarà messo a disposizione dagli enti medesimi. In questo modo il servizio sarebbe garantito.
Se questo vale per i Giudici di Pace estendiamolo anche per il Tribunale di Legnago. Il Partito Democratico propone di unire i 25 Comuni interessati in consorzio tra loro per provvedere alle spese di funzionamento e del personale amministrativo della sede giudiziaria di Legnago e con questa proposta il territorio chiede al Governo di escludere quel Tribunale dai tagli.

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