martedì 11 settembre 2012

Circoli PD: visione comunitaria al servizio del territorio

Ieri sera nell’ambito della Festa Democratica del Circolo Enzo Biagi si è svolto un interessante incontro sul ruolo dei circoli del Partito Democratico. All’incontro hanno preso parte alcuni segretari dei circoli - Alessia Rossignoli,Stefano Dal Pra Caputo,Marco Taietta Federico Benini -, la segretaria regionale del PD Rosanna Filippin e Antonino Leone,responsabile PA del PD di Verona.
L’argomento è stato trattato dagli intervenuti considerando il contesto in cui viviamo caratterizzato dall’antipolitica e dallo scollamento e dal distacco dei cittadini dal sistema politico (partiti ed istituzioni).
Ha aperto i lavori Antonino Leone, il quale ha sottolineato che il PD è un partito a democrazia diffusa e struttura decentralizzata mentre altri partiti sono personali con una struttura centralista ed autoritaria. Esempio di partito come organizzazione personale è il Pdl e gli altri partiti che lo hanno seguito e Berlusconi è un ragno dove i membri obbediscono agli ordini che provengono dall’alto. "Nel quadro descritto, ha continuato Leone, svolgono un ruolo determinante i circoli del PD, i quali rappresentano l’unità territoriale di base che svolge attività politica e il primo anello della catena di partecipazione alla vita politica nella quale si organizza la partecipazione responsabile e consapevole degli iscritti e degli elettori. Occorre ripensare i circoli Pd: - stabilire nuove regole e nuovi strumenti per avviare un grande cambiamento che coinvolga i cittadini; - valutare i problemi sociali dell’area di competenza; - predisporre proposte efficaci per la loro soluzione. Per avviare il processo di cambiamento dal basso e dal territorio occorre ridisegnare i fattori essenziali del modello di organizzazione del Circolo: - adattamento continuo all’incessante cambiamento del pianeta e della società; - leadership cooperativa; - organizzazione snella e veloce; - strategia con obiettivi chiari e tempi certi; - metodo di lavoro che si fonda sulle comunità; - l’uso delle energie e delle risorse in direzione del cambiamento e non della difesa dello status quo. Occorre eliminare i rischi che si frappongono ad una gestione libera, democratica ed efficace del circolo. Di seguito i principali rischi: - La ricerca costante di consensi all’interno del Partito trascura l’importanza di recuperare consensi all’esterno nella società civile; - L’obiettivo individuale di lavorare per la propria sopravvivenza ed ascesa politica pone in secondo piano la visione comunitaria della politica;- Le sole attività del tesseramento e della propaganda centralizzata non sono sufficienti a costruire un modello di circolo aperto alla società e partecipato; - Gli incarichi tradizionali dell’esecutivo che non creano valore e rispondono ad esigenze di equilibrio interno vanno eliminati e sostituiti con responsabilità nuove che rispondono alle necessità della società civile. I fattori di cambiamento dei circoli Pd, raggruppati nello slogan “lavorare con gli altri e per gli altri, sono: - Unità nel realizzare la strategia; - Trasparenza dei comportamenti; - Visione comunitaria; - Sistema aperto alle collaborazioni degli iscritti e degli elettori". Subito dopo sono intervenuti i segretari dei circoli che sulla base dell’esperienza vissuta nel territorio hanno rappresentato le problematiche reali e le prospettive di cambiamento del modello organizzativo dei Circoli e dei Partiti. Di seguito si riportano in breve sintesi gli interventi dei segretari di circolo. Alessia Rossignoli,segretaria del Circolo di Cerea (VR): “ La crisi dei partiti oggi è evidente, accompagnata da un forte clima di sfiducia. In questo contesto, i comportamenti dei movimenti politici non sono tutti uguali: c'è chi resta volutamente sordo dinnanzi alle richieste di cambiamento provenienti dalla società civile e chi invece le strumentalizza, con l'obiettivo prevalente di delegittimare le istituzioni democratiche del nostro paese. Il PD è l'unico partito che si è messo in discussione, con onestà e umiltà, rinunciando alle tentazioni demagogiche. Per farlo siamo partiti dai circoli, unica struttura in grado di portare avanti una vera ed efficace azione politica sul territorio, con la convinzione che solo il coinvolgimento dei giovani e delle molte persone alla prima esperienza politica avrebbe permesso di canalizzare in modo positivo le forze e le energie presenti tra la società che reclama a gran voce una politica realmente costruttiva”. Stefano Dal Pra Caputo, segretario del Circolo della 1^ circoscrizione di Vicenza: Non si può negare l'evidenza: quello che si definisce "rinnovamento", nei circoli PD, sta avvenendo già da qualche anno e consiste, in sintesi,nell'abbassamento dell'età anagrafica dei suoi coordinatori. Perché questo processo di svecchiamento avvenga più“ facilmente”, rispetto al ricambio generazionale nelle amministrazioni Comunali/Regionali e in Parlamento, ha delle motivazioni storiche ma è anche il segnale di una eccessiva rigidità nelle dinamiche di distribuzione delle responsabilità. A mio avviso, il ruolo del coordinatore viene visto come un impegno monotono, poco soddisfacente, privo del prestigio di un incarico amministrativo. I compiti ordinari del circolo, sono solitamente quelli di volantinare nei giorni di mercato e di completare annualmente il tesseramento, cercando di rincorrere le persone che del partito si sono stancate. Sarebbe utile, per rafforzare il partito e per effettuare un ricambio generazionale vero, che tornassero a mettersi a disposizione anche i più esperti politici, pronti ad ascoltare e ad aiutare i giovani segretari. Colmerebbero inoltre quella mancanza di leadership che spesso si avverte a livello di partito, liberando posti nelle amministrazioni e rendendo concreto il desiderio di rinnovamento. Marco Taietta,segretario del circolo di San Giovanni Lupatoto (VR): Partecipo volentieri alla discussione aperta dagli amici del circolo Enzo Biagi,lo faccio riportando l’esperienza che ho vissuto e sto vivendo da giovane segretario del circolo Pd di San Giovanni Lupatoto, comune che amministriamo dalle elezioni dello scorso maggio, dopo aver strappato alla Lega Nord la guida della nostra città. Il percorso politico ha portato all’entusiasmante elezione del giovane Federico Vantini (34 anni), è figlio di un lungo lavoro del circolo, verso un percorso di rinnovamento. La nostra vittoria è frutto di un lungo lavoro: abbiamo ascoltato le esigenze del territorio in cui viviamo, con l’iniziativa “Il Pd nei quartieri” abbiamo raccolto dalla viva voce dei nostri concittadini le richieste per migliorare la qualità della vita di San Giovanni Lupatoto, richieste che sono state alla base del nostro programma politico. Tante le battaglie in cui abbiamo creduto, e continueremo a credere, come la mobilitazione per l’acqua bene comune, per l’ambiente, l’integrazione ed il sociale, oltre alla continua e necessaria lotta all’inceneritore di Ca’ del Bue, voluto dal leghista Tosi. Abbiamo puntato tutto sulle primarie, che a dicembre hanno premiato il civico Federico Vantini, quale nostro candidato. Ho promosso per primo la candidatura di Federico: l’attenzione alla sostenibilità e la voglia di creare un “comune amico” sono le caratteristiche che ci hanno accomunati sin da subito,l’appoggio alla candidatura del civico Vantini è stato spontaneo e naturale. Abbiamo così puntato su una squadra che sa essere il giusto mix di figure giovani, esperte ed oneste. Fedeli al percorso di rinnovamento che abbiamo intrapreso, abbiamo composto una giunta con un’età media di 37 anni. Ne faccio parte anch’io, con la deleghe a Cultura, Politiche Giovanili, Comunicazione e Innovazione tecnologica. Aria di primavera per San Giovanni Lupatoto, aria di rinnovamento!" Federico Benini, segretario del Circolo della terza circoscrizione di Verona: “Considerata la situazione politica italiana (anche alla luce dell’affermazione di movimenti appartenenti all’area della cosiddetta anti-politica) ed il diffuso e crescente disinteresse da parte dei cittadini nei confronti dei partiti,il cambiamento dei Circoli PD propone e fornisce gli spunti finalizzati alla riorganizzazione interna dei circoli e della struttura centrale del Partito stesso affinché possa, rinnovandosi, essere sempre in grado di rispecchiare i bisogni e le necessità dei cittadini. Sottolineata opportunamente la diversità della struttura stessa del Pd da quella di molte altre formazioni politiche, ritengo necessario rendere più snella e funzionale (ma non per questo meno partecipata, anzi) la vita all’interno dei circoli, valorizzando le risorse già ampiamente presenti (voglia di partecipare, collaborazione, operatività) e affermando pienamente la vocazione del Pd, già dichiarata al momento della sua fondazione: guidare il Paese verso la riscossa civica”. Le conclusioni dell’incontro sono state affidate a Rosanna Filippin, segretaria regionale del PD: “Il momento storico in cui viviamo è caratterizzato da una società che corre veloce a tutti i livelli: non solo la tecnologia, ma anche la cultura, il senso comune, la sfera di valori mutano con estrema rapidità. Per restare aggiornati e al passo coi tempi è indispensabile adeguarsi a questi rapidi mutamenti con la stessa scaltrezza e velocità con cui si presentano. Nella società italiana, che pure non è immune da questi veloci cambi di rotta, pare invece che la politica stagni in un teatrino sempre uguale a se stesso: questo almeno è il pensiero dei detrattori che da vari fronti e a più riprese, invocano un cambio di rotta complessivo. Gli indici di fiducia nelle istituzioni calano, e ancor più cala la fiducia e la credibilità dei Partiti: sembra quasi che essi non siano più in grado di rispondere alle nuove e sempre più articolate esigenze che il Paese e la Società avanzano. E il Partito Democratico come vive queste trasformazioni? Il nostro Partito rappresenta l'unica vera innovazione della politica italiana degli ultimi decenni, una sfida forte e appassionante: riunire le due migliori tradizioni politiche del secolo appena passato, non per farne sintesi, ma per evolversi in un nuovo progetto, moderno e coraggioso. Proprio per creare un soggetto nuovo il nostro partito (l'unico vero partito libero, dove nessuno comanda e in cui ciascuno può discutere liberamente e portare avanti le battaglie in cui crede) è presente in tutto il territorio nazionale nella strepitosa rete dei circoli. Da segretario regionale posso dirvi che sono orgogliosa di tutti i circoli presenti in Veneto, dalle grandi città ai più piccoli paesini: ecco perché, qualunque sia il circolo che chiami, che sia per presenziare ad una serata che chiacchierare ad una cena, per partecipare ad un dibattito o relazionare sul mio mandato non riesco e non voglio dire di no. Perché se il PD esiste è grazie ai militanti che ogni giorno vivono e fanno vivere i tantissimi circoli sparsi ovunque. I circoli sono luogo di discussione e di approfondimento, luogo di socializzazione e di battaglia appassionata. Ma questo basta per affrontare le sfide che il nostro tempo ci impone? Io sono convinta di sì, ma solo se avremo il coraggio di aprire le nostre sale alla società. Troppe volte infatti le nostre discussioni e i nostri dibattiti sono ad uso e consumo di chi ha già un credo politico, di chi cerca di approfondire tematiche che già maneggia; troppo spesso le nostre discussioni sono tra simpatizzanti, dirigenti, che parlano un "politichese" interessante, ma poco comprensibile al di fuori. Credo che sia giunto il tempo di rischiare, spalancando i nostri dibattiti anche a chi dichiaratamente non la pensa come noi, per cercare di capire al meglio la società, i cambiamenti, per poi rappresentare al meglio nei luoghi deputati ciò che sta accadendo. Apriamo le finestre e rinfreschiamo l'aria, facciamo entrare nuove idee e nuove persone senza pretendere subito di avere nuovi iscritti! Lo so, è rischioso, ma sono certa che sia anche salutare e formativo. Credo che i circoli del PD debbano diventare luoghi di incontro degli interessi, anche diversi tra loro, senza mai dimenticare i nostri valori. Innestare nuove idee, nuova linfa nel solido albero del nostro partito, ecco come potremo affrontare i cambiamenti che sconquassano questi tempi attuali. Il futuro è imperscrutabile, ma se sapremo unire la forza delle nostre idee con il coraggio a metterle in discussione, sono sicura che sapremo servire al meglio il nostro Paese. Non è in fondo questo lo scopo di un partito?” L’incontro sui circoli, il quale si è realizzato in occasione della Festa Democratica del Circolo E. Biagi, è un primo passo per un dialogo ed un dibattito più ampio che dovrà interessare i territori al fine di realizzare una presenza qualitativamente migliore al servizio dei cittadini e delle loro problematiche.

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