venerdì 4 gennaio 2013

Primarie del PD di Verona

Le primarie del PD di Verona si sono concluse con la partecipazione di circa 10mila elettori e con risultati imprevedibili. A questo evento democratico non è facile dare una interpretazione univoca. Le valutazioni contrapposte ed i casi particolari si integrano e rendono più difficoltosa una spiegazione univoca alla luce dei risultati conseguiti.
Ho posto alcune domande alle quali ho cercato di dare delle risposte. Certamente il mio contributo non è esaustivo perché molti sono gli esempi che possono integrare e contraddire le mie valutazioni.
Ha prevalso il rinnovamento nella scelta dei candidati?
Ritengo di si. La senatrice uscente Mariapia Garavaglia ha ricevuto soltanto il consenso di 843 persone ed il candidato Vanio Balzo, funzionario del PD centrale ed ex segretario dei DS, assente da Verona da molto tempo solo 984 preferenze. Gli elettori hanno valutato l’appartenenza e l’impegno territoriale e il rinnovamento. Infatti sono stati premiati Diego Zardini e Alessia Rotta.
Non hanno prevalso le logiche correntizie del PD?
In parte questo è vero in quanto gli elettori hanno valutato e scelto le candidature più credibili e qualificate.
Hanno primeggiato gli accordi di potere per le due preferenze (un uomo ed una donna) tra i quadri del PD?
Tali accordi non hanno retto ed in molti casi hanno portato danni ai candidati che sulla carta erano più forti.
Le componenti del PD hanno rispettato le scelte dei leader?
Tali proposte sono state in buona parte accettate come indicazione in quanto gli elettori sono entrati nel merito delle candidature.
Che cosa ha prevalso?
Le candidature di persone credibili e competenti che negli anni hanno espresso testimonianza politica e impegno concreto nel territorio condivisi dagli elettori.
Come si spiega il successo di Diego Zardini e Alessia Rotta?
Vi è nella società veronese e particolarmente nell’elettorato del centro sinistra una domanda di cambiamento urgente che si è concretizzata nei risultati delle primarie. Infatti Diego Zardini è stato il primo degli eletti con 3.646 preferenze con una distanza dal secondo (Vincenzo D’Arienzo) di circa 1200 voti e Alessia Rotta pur nel poco tempo disponibile è stata la prima eletta delle donne.
La candidatura di Diego Zardini è stata sostenuta da uno schieramento ampio e favorevole al rinnovamento. Alessia Rotta durante la campagna elettorale si è mossa su una linea di cambiamento.
Altri nuovi candidati hanno conseguito un successo relativo in quanto verranno collocati nella lista in una posizione non utile per la elezione al Parlamento (Vallani Stefano, Scapin Clara, Foglia Federica, Salardi Alessandra, Benedetti Emma).
Le primarie sono uno strumento di democrazia, adesso occorrono i comportamenti ed i fatti concreti. Nella speranza che tutti abbiano tratto lezione da queste primarie.

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