martedì 15 ottobre 2013

Alessio Albertini PD candidato di Riscriviamo Verona

Negli ultimi mesi un gruppo ampio di persone aderenti al Partito Democratico provenienti da esperienze diverse e con posizioni differenti rispetto al Congresso Nazionale hanno lavorato con impegno per preparare un progetto di cambiamento per il PD Veronese, partendo da una valutazione oggettiva sino a pervenire  all’individuazione  di una strategia che possa rilanciare il PD nel territorio veronese.  Con la candidatura di Alessio Albertini si è realizzata un’ampia e massima convergenza possibile per guidare il PD veronese, in un momento particolarmente difficile, con discontinuità rispetto al passato ed innovazione per il futuro.
Il PD scaligero non gode di ottima salute e nelle ultime consultazioni elettorali non ha brillato per i consensi ricevuti. Per tale motivo i partecipanti al progetto “Riscriviamo Verona” hanno avvertito il peso di tali risultati e si sono impegnati ad avviare un cambiamento radicale che riporti il PD al centro dell’attenzione dei cittadini nel territorio.
Il percorso non è facile perché non mancano le critiche (accordo di potere, divisione delle cariche) alle quali risponde con puntualità Alessio Albertini.
Infatti, Alessio Albertini afferma:  “Leggo ancor oggi di divisioni di cariche e di spartizioni. Penso che questo sia un danno non tanto a me quanto al partito. Quello che vogliamo è il contrario di questo. Stiamo salpando per un mondo nuovo, dove i riferimenti di ieri non sono più sufficienti e continuare a ragionare per etichette o appartenenze è semplicemente sbagliato.  La mia candidatura unitaria rappresenta il contrario di tutto questo. Non ci sono stati né tavolini né caminetti, ma un passaggio di testimone, si sono saldate generazioni vecchie e nuove, in un rimescolamento di appartenenze che impone di ragionare secondo nuovi schemi. Semplicemente questo è quanto avvenuto con il percorso che ha portato alla mia candidatura”.
“Ci dicono, dichiara Albertini, siete un partito lacerato dalle correnti. Io rivendico il nostro dibattito interno, qui non ci sono capi o padroni. Io favorirò sempre il confronto interno anche aspro. Certo, una volta presa una decisione però non esiste che ognuno esca con la propria dichiarazione. All’esterno si deve essere tutti uniti”.
Alessio Albertini conferma che la sua “candidatura è trasversale e unitaria”, il compito che l’aspetta è difficile ma permette di ripartire “con coraggio e con voglia di vincere”, aprendosi alla società ed ai problemi del territorio”.
Albertini ricorda che “c’è stato un momento non lontano in cui il centrosinistra governava la città e molti importanti Comuni della provincia. Poi qualcosa si è inceppato, ci siamo ritirati in un’area sempre più ristretta. Con la situazione oggettivamente difficile del centrodestra abbiamo davanti una prateria. Da oggi si cambia passo. Si torna a correre e questo congresso è come la pistola dello starter che ci farà scattare con grinta e coraggio”.
Alessio Albertini si pone la domanda “perché il PD sia nei fatti il più grande e strutturato partito nazionale e poi le persone faticano a fidarsi di noi. E’ assolutamente necessario tornare a mettersi in sintonia con i bisogni profondi dei veronesi. Su Rivacciai siamo stati in prima linea e giustamente il Ministro Zanonato ha raccolto l’ovazione dei lavoratori che ora vedono una speranza dopo settimane tragiche. Penso anche al rapporto con le associazioni di categoria, con tutto il mondo dell’agricoltura e dell’agroalimentare, punta di diamante dell’economia veronese, troppo spesso trascurato dal nostro partito. Dobbiamo ripartire da quei soggetti, da quelle aziende, da quei soggetti che continuano a resistere in questi mesi durissimi di crisi. Verso questi mondi dobbiamo tornare ad ascoltare con umiltà e poi fare i fatti, perché le parole non sono più sufficienti”.
Sottolinea Albertini “la necessità di maggiore coraggio e voglia di vincere. Vogliamo smettere di essere anti-qualcuno, sia a Roma che a Verona. Questa è una visione minoritaria che deve cambiare. Non voglio più che, come accaduto a me qualche anno fa a Belfiore, si dica ai nostri giovani candidati “sarebbe anche un bravo ragazzo, ma è del PD. Questo è inaccettabile e non deve ripetersi. Un PD unito e sicuro delle proprie idee non teme il confronto con alcuno e deve avere maggiore coraggio anche rispetto ad alleanze con forze politiche disponibili a condividere progetti comuni.  Non esiste che si abbia paura di confrontarci con gli avversari di ieri o che ci si metta a fare gli schizzinosi sugli elettori che magari dopo aver cambiato idea, decidono di darci la loro fiducia”.
Sulle elezioni amministrative della prossima primavera con oltre 50 comuni veronesi al voto Albertini afferma che sarà il primo vero banco di prova di questa segreteria e daremo fin  da subito il massimo sostegno agli amministratori e candidati, perché è soprattutto rispetto alla provincia che il nostro partito deve cambiare atteggiamento. In quest’opera possiamo contare sul governo guidato da Enrico Letta, persona di grande capacità. Il Governo di servizio non rappresenta certo il risultato che tutti noi speravamo di avere dopo le elezioni di febbraio. Ma oggi, seriamente, è l’unica via per tenere in piedi questo paese e dare una speranza di sviluppo per i prossimi mesi”. 
Infine Alessio Albertini si impegna ad intervenire attraverso i parlamentari veronesi del PD al fine di sostenere le istanze del territorio e dei veronesi.
“Occorre, conclude Alessio Albertini, utilizzare alcuni fattori di cambiamento  al fine di mutare  il metodo di lavoro e di impegno politico: Trasparenza, sincerità e franchezza, visione comunitaria che si basi su dei valori comuni, sistema partito aperto ai cittadini e prospettiva unitaria con tutte le persone di buona volontà che intendono offrire il loro contributo”. 
Breve Curriculum Vitae
Alessio Albertini nasce nel 1983 e cresce a Belfiore, dove tutt’ora vive.
Da sempre attivo nella vita associativa e sportiva del suo paese, coltiva anche l’hobby della musica in una cover band.
Dopo il diploma di Liceo Linguistico si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza, conseguendo la laurea triennale presso l’Università di Padova e la laurea magistrale presso l’Università di Verona.
Arbitro di calcio F.I.G.C. –A.I.A. dal 2002 al 2008, ha raggiunto discrete soddisfazioni, arrivando ad arbitrare circa quaranta gare di Eccellenza.
Conseguita la laurea nel 2009 inizia a svolgere la pratica professionale in un importate studio legale cittadino, fino ad ottenere l’abilitazione all’esercizio della professione di avvocato nel 2013.
Nel frattempo contribuisce a riattivare la Biblioteca comunale di Belfiore, chiusa da anni, e fonda con altri giovani belfioresi l’associazione giovanile “distil-lab”.
L’attività politica inizia nel 2008 con il Partito Democratico. Fonda nel 2010 il Circolo di Belfiore, prima non esistente e nel  2011 si candida a Sindaco di Belfiore con la lista civica “Belfiore x Voi”, sfiorando la vittoria per soltanto 48 voti. E’ attualmente capogruppo in Consiglio Comunale a Belfiore.
Progetto Riscriviamo Verona

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