venerdì 18 ottobre 2013

Orietta Salemi, perché una donna?

Il PD veronese ha bisogno di risolvere tanti problemi che lo rendono attualmente quasi ininfluente nella vita politica e sociale di Verona. Primo fra tutti vi è una scarsa mobilitazione degli elettori e dei militanti del PD alle iniziative del partito con eccezione degli eventi con la presenza dei big nazionali. Tutto questo è dovuto al rapporto di sfiducia da parte dei cittadini verso il sistema dei partiti ma anche al tipo di gestione verticistica del Partito Democratico di Verona. Pertanto, occorre risolvere i temi della partecipazione e del coinvolgimento delle persone che dipendono dal modello di organizzazione piramidale adottato dal PD locale.
Il confronto nel PD veronese avviene con il congresso locale e specificatamente con l’elezione del segretario comunale del PD in quanto per la carica di segretario provinciale è stata presentata una sola candidatura.
Per il congresso cittadino vi sono due candidature, quella di Federico Benini  e di Orietta Salemi.
Roberto Fasoli, il quale sostiene Federico Benini, afferma che i protagonisti dell’accordo ostentano il fatto di appartenere a livello nazionale a posizioni molto diverse tra di loro, per far risaltare ancor di più il valore dell’intesa sul piano locale. I candidati a livello nazionale hanno però posizioni molto diverse, quando non opposte, rispetto all’analisi di quanto è accaduto nelle ultime elezioni e subito dopo, sulla natura e le prospettive del governo Letta, sulle caratteristiche che dovrebbe assumere il partito e sulle alleanze da ricercare o meno e con chi”…. Quindi, per Roberto Fasoli occorreva prendere in considerazione nel congresso locale le posizioni nazionali dei diversi leader del PD.
Federico Benini dichiara che la sua candidatura è nata dal basso e si pone al di fuori delle correnti. Senza entrare nel merito di tale affermazione ritengo che vi sia una prima contraddizione tra le affermazioni di Roberto Fasoli e quelle di Federico Benini. Inoltre, Federico Benini non può dimenticare la sua partecipazione organica agli incontri della vecchia componente di Franco Bonfante ed attualmente a quella di Roberto Fasoli.
Un’altra osservazione ritengo che sia importante.Perché una donna a segretario comunale del PD?
Dal libro di Helen Fischer si apprende che in media le donne e gli uomini possiedono alcune capacità innate diverse. Molti settori del mondo economico avranno bisogno dei talenti naturali delle donne.
“Le donne hanno sviluppato tutta una serie di capacità: facilità di parola, abilità di cogliere indizi non verbali, sensibilità emotiva, empatia, pazienza, capacità di fare e pensare diverse cose contemporaneamente, propensione a pianificare a lungo termine, abilità di negoziare e interagire e predilezione per la cooperazione, per raggiungere il consenso e dirigere su un livello paritario. Quando le donne pensano, tendono a raccogliere più dati e a incorporare più rapidamente i dettagli”.
“Agli uomini piacciono le regole; amano comandare e controllare e sapere per certo qual’è il loro posto. Amano le strutture gerarchiche e le sicurezze che comportano (questo istinto risale direttamente all’età della pietra).
Molto spesso le strutture gerarchiche esistono non per esigenze organizzative, ma perché la gerarchia e la mentalità maschile vanno a braccetto e perché gli uomini hanno sempre dominato le organizzazioni”.
“Nel corso della storia gli uomini hanno ricoperto ruoli di prestigio e di potere ed è stato sottovalutato l’apporto innovativo delle donne, le quali possiedono specifiche capacità.”
Ritengo che in questo momento nel PD cittadino c’è bisogno del talento naturale delle donne e specificatamente di Orietta Salemi, la quale possiede il talento descritto Helen Fischer. L’impegno che attende Orietta è molto difficile perché occorre ricostruire e reinventare una struttura di partito che solo con le sue capacità e la sua cultura può essere realizzata.
Per quanto riguarda Federico Benini penso che la sua figura comprende ciò che Helen Fischer ha scritto per gli uomini. Federico ha avuto la capacità di perseguire con scelte tattiche le proprie prospettive, gli obiettivi individuali da conseguire e la scelta di slogans che non rappresentano un’orizzonte strategico di cambiamento.
Infine, ritengo assurdo sottovalutare il lavoro effettuato dai partecipanti al "Progetto Riscriviamo Verona" che è nato diversi mesi fa, ha coinvolto in buona parte la base del partito ed ha proposto la candidatura di Alessio Albertini a segretario del PD provinciale e Orietta Salemi a segretario cittadino del PD in assenza di abbracci soffocanti, di condizionamenti e di auto candidature.

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