sabato 1 marzo 2014

Verona: l’opacità delle scelte

Quando viene reclutato il personale ed i dirigenti di una azienda occorre stabilire a priori un processo di selezione che richieda conoscenze (titoli di studio, master, specializzazioni e altro) e verifichi le competenze (competenze acquisite durante lo svolgimento delle attività lavorative). Ai titoli posseduti viene dato un punteggio. Inoltre viene sostenuto un colloquio per approfondire il valore degli aspiranti all’incarico rispetto al curriculum vitae, alla qualifica da ricoprire ed al ruolo da svolgere nel settore in cui si colloca l’azienda.
Il processo di valutazione per essere efficace viene gestito da una commissione di esperti e non soggetta alle valutazioni da parte degli organi comunali o delle società partecipate o controllate, le quali sono spesso condizionate da pressioni ed interferenze finalizzate a scegliere il candidato a prescindere dai requisiti posseduti.
Il processo di selezione e valutazione oggettivo ed efficace è assente nel comune di Verona e nelle società controllate sia per il reclutamento dei lavoratori dipendenti sia per la scelta degli amministratori delle società.
Oggi Tosi asserisce che per essere ottimi candidati non bisogna possedere la laurea e gli altri titoli che confermano la conoscenza e gli studi effettuati dai candidati. Ritengo che oltre alla conoscenza i candidati devono possedere le competenze per svolgere il lavoro oggetto del bando. Inoltre, si ritiene che occorra possedere un’altra qualità collegata alle prime due: l’indipendenza e l’autonomia rispetto alla politica perché i condizionamenti influiscono negativamente sulle scelte giuste e strategiche che le persone devono effettuare nell’interesse della città.
Purtroppo il sistema Tosi non prevede delle regole oggettive per la scelta delle persone, le quali vengono adattate e sottoposte alle esigenze politiche. Vedi il bando di concorso effettuato per il posto di direttore di Atv. Qualunque azienda avrebbe richiesto come minimo la laurea in Ingegneria e non qualunque laurea come per esempio quella triennale posseduta dal candidato Zaninelli.
Quella di Tosi e degli organi di Atv sono una testimonianza pessima per i giovani che studiano per creare il loro futuro in quanto testimoniano che non occorre allargare le proprie conoscenze e competenze ma avere un amico al posto giusto e nel momento giusto. Tali comportamenti sono diseducativi perché ribaltano i valori della società, la quale si deve fondare sull’onesta e non sulle furbizie e sulla partecipazione al mondo del lavoro in base alla conoscenza ed alle competenze. Tale metodo non produce effetti positivi per la società veronese, la quale anziché essere beneficiaria di una gestione efficiente dei servizi è strumentalizzata dalle scelte effettuate dalla Giunta Tosi, la quale utilizza le risorse finanziarie delle società partecipate per coprire la cattiva gestione del comune. Tali risorse andrebbero utilizzate per rendere le società controllate più competitive con investimenti adeguati, per ridurre gli oneri finanziari relativi all’indebitamento ed per diminuire le tariffe dei servizi.
Nel comune di Verona non vi è un’adeguata trasparenza in coerenza alle disposizioni dettate dal D. Lgs. n. 33 del 2013. Si naviga nel torbido e nella opacità e, pertanto, i cittadini non conoscono quello che avviene e non possono intervenire.
Occorre un grande impegno per fare emergere in modo chiaro ed inequivocabile le manovre e le scelte occulte di questa amministrazione. La trasparenza è il primo obiettivo da realizzare ricorrendo anche agli organi titolari del controllo sull’applicazione del D. Lgs. n. 33/2013.
Purtroppo nel nostro paese gli imbrogli ed il malaffare emergono solo nel caso in cui intervengono gli organi giudiziari. La trasparenza viene rispettata dal punto di vista formale e non sostanziale. Questo è un limite che bisogna rimuovere al più presto con l’impegno delle forze politiche democratiche e costituzionali. A Verona un grande lavoro in tal senso è stato svolto dal Partito Democratico che con i suoi consiglieri comunali ed il suo capo gruppo, Michele Bertucco, hanno faticosamente fatto emergere le contraddizioni e le scelte di potere contro la città effettuate dalla Giunta Tosi.

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