sabato 18 luglio 2015

Emendamento Zardini sulla Riorganizzazione delle PA

Il disegno di legge “Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche” è stato approvato dalla Camera dei Deputati con 253 voti a favore, 93 contrari e 5 astenuti. Ora il testo tornerà all’esame del Senato per l’approvazione definitiva.
Risulta evidente ai cittadini ed alle imprese che occorre ridisegnare le pubbliche amministrazioni centrali e locali affinchè divengano motore di sviluppo del paese e garantiscano i diritti individuali dei cittadini. La riforma Madia si propone tali obiettivi dopo che diversi tentativi di riforma non hanno registrato un miglioramento della macchina pubblica.
“La vera soddisfazione, dichiara il Ministro Marianna Madia, arriverà solo quando queste norme, con i successivi decreti legislativi, si tradurranno in cambiamenti nella vita delle persone. Tra le norme più significative del disegno di legge voglio ricordare: il documento unico di circolazione e possesso degli autoveicoli, la riforma della Conferenza dei servizi, le norme su silenzio/assenso e autotutela, la cittadinanza digitale e il Freedom of Information Act, la riduzione delle camere di commercio e delle società partecipate e tutta la riorganizzazione dei servizi pubblici locali”.
L’articolo 6 della riforma comprende l’emendamento presentato dal deputato veronese Diego Zardini e sottoscritto dalla deputata del PD Daniela Gasparini che descrive alcune informazioni soggette alla trasparenza.
L’indice di Trasparency International CPI, il quale misura la percezione della corruzione, posiziona l’Italia al 69° posto su 175 paesi, dopo Ghana e Ruanda, e nell’Europa in fondo alla classifica insieme a Romania, Grecia e Bulgaria. “E’ necessario, afferma Zardini, elevare il livello di trasparenza totale in Italia al fine di contrastare la corruzione e garantire la libera concorrenza, rendere il paese più competitivo, attrarre gli investimenti esteri in Italia ed allargare la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica”.
“Revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza e l’emendamento Zardini, approvato dalla Camera dei Deputati, consiste nella previsione di misure organizzative, anche ai fini della valutazione dei risultati, per la pubblicazione sul sito istituzionale dell’ente di appartenenza di alcune informazioni.
“La trasparenza, dichiara Diego Zardini, è un fattore di grande cambiamento per realizzare la democrazia e la partecipazione”. “Per tale motivo, continua Zardini, condivido il contenuto dell’art. 6 della riforma (prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza) ed ho proposto di inserire tra le informazioni soggette alla trasparenza le seguenti: a) Le fasi dei procedimenti di aggiudicazione ed esecuzione degli appalti pubblici; b) Il tempo medio per le prestazioni sanitarie di ciascuna struttura del Servizio sanitario nazionale; c) Il tempo medio di pagamento relativo agli acquisti di beni, servizi e forniture, l’ammontare complessivo dei debiti e il numero delle imprese creditrici, aggiornati regolarmente; d) Le determinazioni dell’organismo di valutazione”.
L’emendamento Zardini si propone attaverso la trasparenza di contrastare la corruzione nelle gare di appalto, di conoscere, controllare e migliorare il tempo medio per le prestazioni sanitarie e di pagamento dei crediti alle imprese e di verificare le attività degli organismi di valutazione della performance delle pubbliche amministrazioni ed eventualmente intervenire con azioni correttive. L’emendamento, conclude Zardini, dopo l’approvazione definitiva avrà degli effetti immediati e concreti sulla Regione Veneto che presenta una gestione opaca, particolarmente nella Sanità, e sul Presidente Zaia, il quale rilascia dichiarazioni che rappresentano mera propaganda in assenza di informazioni significative e controllabili. Gli enti locali veneti, a loro volta, dovranno adattarsi e creare quelle condizioni di trasparenza che consentiranno alle comunità locali di conoscere, intervenire e proporre soluzioni.
“E’ una riforma, conclude Marianna Madia, impostata per dare risposte a 60 milioni di residenti a cui vogliamo garantire trasparenza e certezza nei tempi e nei diritti. Non è una riforma di settore, tutti gli interventi normativi sono rivolti ai cittadini, anche quelli che incidono sull’organizzazione delle dirigenza. E’ evidente che se il motore della pubblica amministrazione funziona in modo efficiente – dando il giusto spazio al merito di ognuno e mettendo ogni persona al posto giusto, a partire dalle sue caratteristiche e dai suoi punti di forza – si produce un servizio migliore per la collettività”.

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