sabato 19 settembre 2015

Elezione del Segretario del Circolo PD E. Biagi – Verona


Riporto la mia dichiarazione in occasione dell’elezione del Segretario del Circolo 3^ Circoscrizione di Verona dopo le dimissioni Di Marco De Pasquale, il quale è approdato in un altro partito.
L’elezione del Segretario di Circolo è stata effettuata dal Consiglio Direttivo cioè da una base molto ristretta di persone rispetto all’Assemblea degli iscritti. Tale metodo ha acuito i contrasti e le divisioni in un circolo che ha bisogno di unità e non di ulteriore frammentazione.
La scelta Congressuale per eleggere il Segretario del Circolo avrebbe realizzato maggiore democrazia e permesso di utilizzare il lasso di tempo, intercorrente tra la scelta congressuale e l’Assemblea degli iscritti, per realizzare le condizioni per una prospettiva unitaria in quanto i problemi del Circolo sono molto gravi per essere affrontati e risolti da una visione parziale e di parte.
Il problema non è solo tecnico e giuridico ma è soprattutto di carattere politico in quanto ciascun metodo di elezione si pone degli obbiettivi molto chiari: spaccatura o unità del Circolo, democrazia o verticismo.
Attualmente il Circolo è inefficiente dal punto di vista operativo, inefficace nell’azione, diviso ed isolato perché è stata posta scarsa attenzione ai fattori di cambiamento: Unità nel realizzare la strategia; Trasparenza dei comportamenti e delle decisioni; Visione comunitaria; Sistema aperto all’esterno. Da diverso tempo il Circolo presenta delle problematiche gravi: Gestione finanziaria; Festa Democratica; Insufficiente mobilitazione; Bassa partecipazione agli eventi. Inoltre, molti iscritti non hanno rinnovato l’iscrizione o si sono dimessi dal Circolo.
Chi parla di espulsioni dimentica, per posizione di parte e convenienza, comportamenti e fatti concreti molto gravi che richiederebbero l’attenzione degli organi provinciali del Partito oltre che del Circolo.
Quali sono le prospettive dopo la elezione del Segretario di Circolo nella persona di Martino Leone? Ritengo che bisogna realizzare una strategia unitaria e riscoprire una visione comunitaria del Circolo. Per fare questo occorre discontinuità con la gestione del passato e privilegiare nelle scelte l’affermazione del Partito Democratico e non delle singole persone. Una risposta a tutto questo può essere data dalla nomina dell’esecutivo, il quale dovrà essere formato da persone operative e non coinvolte nella gestione passata.

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