lunedì 16 novembre 2015

L’editore le maestranze il cavaliere

E’ il titolo del libro di Remo Zanella, Cierre edizioni, 2015.
La presentazione del libro avverrà giovedì 19 novembre, ore 17,30 presso la Biblioteca Civica di Verona, via Cappello. Presenteranno il libro: Carlo De Filippis, esperto di organizzazione aziendale, e Tiziano Zanotti, responsabile formazione superiore dell’Istituto Salesiano San Zeno.
Il libro, afferma Remo Zanella, contiene due propositi: il primo, fare memoria delle Officine grafiche Mondadori, un'esperienza produttiva e di lavoro molto importante per Verona. Ne è derivata la costituzione di un sistema di imprese, di una vera e propria comunità professionale, compreso un Ente per la formazione professionale. Lo sviluppo, per larga parte del periodo preso in esame, è stato reso possibile dalla lungimiranza dell'editore ma anche dal ruolo positivo svolto dai lavoratori e dalla loro rappresentanza sindacale. Il secondo proposito, rilancia il ruolo delle Relazioni industriali, confermate da quasi 300 accordi stipulati nel periodo. Questa storia ci mostra la possibilità che lo sviluppo, nelle sue varie caratteristiche sia da affrontare dalle parti con una visione d'insieme e sotto tutti gli aspetti: dei prodotti, delle tecnologie, dell'occupazione, dell'organizzazione del lavoro e della salubrità dell'ambiente di lavoro.
Il libro ricostruisce la storia delle relazioni industriali alle Officine Grafiche Mondadori di Verona nel periodo cha va dal 1945 al 1992. In queste pagine vengono approfonditi lo sviluppo dell’azienda come casa editrice e industria grafica, le strategie della proprietà e l’azione del sindacato. Il testo segue un percorso cronologico che distingue cinque grandi fasi, ciascuna caratterizzata al proprio interno da una certa omogeneità, in ognuna delle quali vengono approfonditi gli avvenimenti principali dello sviluppo aziendale, delle tecnologie, dell’occupazione, dell’organizzazione del lavoro, dei contenuti rivendicativi, della rappresentanza sindacale. L’orizzonte è un pò allargato fino a configurare brevemente, per ciascuna fase, il contesto con le grandi tendenze sociali ed economiche, l’evoluzione del territorio, il quadro politico e come queste influenzino l’assetto delle relazioni industriali.
Da una “Editoria industriale”, come amava definirla Arnoldo Mondadori, si è passati ad un freddo “Gruppo di comunicazione”, posseduto da Silvio Berlusconi. Una vicenda ricca di impegni aziendali, di azioni sindacali, di esperienze significative, fatte spesso attraverso un continuo confronto. Una storia da non lasciare cadere nell’oblio ma della quale prendere coscienza. Una storia di cui le aziende, il sindacato e la città di Verona nel loro insieme, devono fare memoria.
Remo Zanella ha ricoperto l’incarico di Segretario territoriale della Cisl e di consigliere comunale di Verona.

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sabato 14 novembre 2015

Verona, occupazione alta

Articolo di Dario Di Vico pubblicato sul Corriere della Sera l'11 novembre 2015
Nell'Italia attenta ai decimali, capita di dimenticarci di intere province con tassi di disoccupazione assai bassi: una di queste è sicuramente Verona che viaggia al 4,9%, 7-8 punti in meno dell'andamento della media nazionale, numeri migliori della Germania e degli Usa. Gli addetti ai lavori considerano il tasso di disoccupazione «un dato sul quale non morire» preferendo ragionare sulle dinamiche degli occupati ma il caso scaligero è degno di menzione. A tirare fuori il dato è stato il presidente della Confindustria locale, Giulio Pedrollo, in occasione dell'assemblea annuale dei suoi associati e il ministro Giuliano Poletti, presente in sala, ha colto la palla al balzo per dire che «Verona è un esempio per tutto il Paese». La provincia confrontata con il resto d'Italia eccelle e riesce a prevalere anche in Veneto dove il tasso di disoccupazione medio è al 6,6. I dati suddivisi per provincia vengono forniti dall'Istat solo annualmente e il 4,9% si riferisce a fine 2014 e quindi non risente ne del Jobs act né della decontribuzione. Può essere utile però consultare su Venetolavoro.it le assunzioni nella regione nel 2015 e constatare cosi che la provincia di Verona ne ha realizzate più di 42 mila nel primo trimestre (su un totale Veneto di 188 mila), circa 45 mila nel secondo (con tutto il Veneto a quota 204 mila). Nel terzo trimestre 2015 i nuovi posti di lavoro a Verona sono cresciuti del +1,18% rispetto allo stesso periodo del '14.
La previsione fornita da Confindustria dopo consultazione degli associati parla di un ulteriore +1,2% per il quarto trimestre. Cosa contribuisce a dare a Verona un mercato del lavoro più dinamico? Un insieme di fattori, è la risposta che danno tutti e vuol dire che quello veronese è un modello di economia locale sui generis (più verticale) rispetto al Nord Est e ai distretti. A fare la differenza è sicuramente la dimensione delle aziende: Verona è prima in Veneto per numero di aziende sopra i 250 dipendenti e ciò determina una serie di effetti a catena. Più occupati, più figure qualificate, più valore aggiunto, più ricerca e anche più multinazionali. Ma anche più investimenti perché il presidente Pedrollo ha detto che «8 imprenditori su 10 hanno lasciato gli utili in azienda». Oltre alla dimensione delle imprese a conferire smalto all'economia scaligera è anche la diversificazione settoriale, la monocultura non abita qui. La ripresa vista da Verona dunque sembra più veloce: il 72% delle imprese dichiara di aver una buon utilizzo della capacità produttiva installata. Attenzione però che non è dappertutto così, neanche al nord: è di 48 ore fa un campanello d'allarme suonato dalla Confindustria di Varese: "Qui la ripresa rallenta".

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venerdì 6 novembre 2015

Più bici meno auto

E’ stato approvato dal Senato il collegato ambiente alla legge di stabilità del 2014. Il senatore democratico Stefano Vaccari, relatore del provvedimento, ha affermato che “ è una legge che inaugura una nuova stagione per la crescita del nostro Paese, puntando sulla Green economy e sull'Economia circolare, rafforzando le tutele ambientali, con misure per la prevenzione del rischio idrogeologico e contro l'inquinamento marino e urbano, per una mobilita sostenibile".
Il collegato ambientale è stato approvato con 295 voti favorevoli, 47 contrari ed 89 astenuti.
La green economy ed il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali entrano per la prima volta nel titolo di una legge. Il provvedimento è un atto fondamentale per la tutela ambientale.
L’art. 5 del provvedimento, misure di mobilità sostenibile, dispone diverse misure e precisamente:
- Il comma 1 fissa nel limite di 35 milioni di euro la quota di risorse di competenza del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare da destinare alla realizzazione di un programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro nell'ambito di progetti predisposti (car-pooling, bike-pooling e bike sharing sono state affiancate il car-sharing, il Piedibus);
- Il comma 3 prevede l'erogazione di un contributo pari a 5 milioni di euro alla Regione Emilia Romagna al fine di realizzare una pista ciclopedonale riqualificando tratti dismessi del vecchio tracciato ferroviario Bologna-Verona. La stessa Regione promuove il raggiungimento di un apposito accordo di programma tra gli enti territoriali interessati;
- il comma 4 modifica gli articoli 2 e 210 del DPR 30 giugno 1965, n. 1124 ed introduce l’assicurazione Inail per i soggetti che usano la bicicletta nel tragitto casa-lavoro-casa. Occorre tenere presente che dal 2007 la Fiab ed alcuni parlamentari hanno presentano una proposta di legge che non è mai andata in discussione;
- il comma 4 introduce la figura del mobility manager scolastico, al quale sono assegnati le seguenti competenze: organizzare e coordinare gli spostamenti del personale della struttura scolastica, mantenere i collegamenti con le strutture comunali e con le altre scuole, verificare soluzioni e proporre iniziative per il miglioramento della mobilità.
L’on.le Diego Zardini del Partito Democratico ha espresso “grande soddisfazione per l’approvazione del collegato ambientale per l’importanza che lo sviluppo della green economy riveste per il paese ed in particolare per l’introduzione della piena tutela assicurativa a favore di coloro che si recano al lavoro in bicicletta nel caso di incidente. L’utilizzo della bicicletta ha degli effetti positivi sui cittadini che la usano, sulle città che favoriscono l’uso di tale mezzo e di conseguenza sul paese”.
“Le città ed i centri urbani, conclude Zardini, sono chiamati ad affrontare alcuni problemi fondamentali, quali l’inquinamento e la congestione del traffico, che possono essere contrastate con diverse misure, tra le quali assume rilevanza l’utilizzo della bicicletta per recarsi al lavoro”.
Con l’introduzione dell’assicurazione Inail per chi va al lavoro in bici vengono rimossi i condizionamenti normativi che hanno scoraggiato l’utilizzo della bicicletta durante il percorso di andata e ritorno dal luogo dell’abitazione a quello di lavoro.
Diego Zardini ha profuso ogni energia al fine di modificare la legislazione vigente in materia di infortunio in itinere per coloro che si recano al lavoro in bicicletta, prima con la presentazione di un disegno di legge in data 22 dicembre 2013 e dopo di un emendamento in collaborazione con la Fiab.
Numerose sono state le iniziative promosse dall’on.le Zardini finalizzate a sensibilizzare l’opinione pubblica: conferenza stampa con il presidente della Fiab, Giulietta Pagliaccio, per presentare la proposta di legge, incontri in varie provincie, costituzione del gruppo in Facebook "Al lavoro in bicicletta" e sottoscrizione della mozione su Change.org.
Zardini è stato bravo a sensibilizzare il senatore Vaccari affinché presentasse l’emendamento al Senato finalizzato al riconoscimento dell'infortunio in itinere.
L'impegno e la collaborazione premiano il cambiamento. In questo caso rilevante per l'ambiente e per i lavoratori.

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