mercoledì 12 ottobre 2016

Perché SI. Le ragioni della Riforma costituzionale

E’ il titolo del libro curato da Massimo Rubechi che raccoglie la prefazione di Maria Elena Boschi e gli approfondimenti di costituzionalisti e politologi che hanno contribuito alla stesura del manifesto nazionale del Sì, tra cui Carlo Fusaro, Cesare Pinelli, Roberto Bin, Vincenzo Lippolis, Giulio M. Salerno, Andrea Morrone, Francesco Clementi, Tommaso Edoardo Frosini, Tania Groppi, Lorenza Violini, Marilisa D’Amico, Stefano Ceccanti, Peppino Calderisi, Beniamino Caravita, Salvatore Vassallo, Editori Laterza.
Si riporta l’introduzione del Ministro Maria Elena Boschi.
“Ci stiamo avvicinando ad un appuntamento molto importante per la storia delle nostre istituzioni e per il futuro del nostro Paese: il referendum confermativo della revisione costituzionale. Attraverso questo straordinario strumento di partecipazione, tutti noi, cittadine e cittadini italiani, siamo chiamati a scegliere se confermare o meno la riforma costituzionale approvata dal Parlamento lo scorso 12 aprile, dopo due anni di lavoro.
Il referendum è decisivo. Solo insieme potremo decidere, votando sì, di cambiare la nostra Costituzione. Certamente non la prima parte - quella in cui sono sanciti i principi fondamentali, i valori nei quali ci riconosciamo come popolo italiano – ma la seconda, che riguarda l’organizzazione dello Stato.
Qui il resto del post Per anni i cittadini hanno chiesto di ridurre i costi della politica, di diminuire le poltrone e di avere un apparato pubblico più efficiente, senza essere presi sul serio. Per la prima volta, il Parlamento ha ascoltato e ha votato una riforma che riduce il numero dei parlamentari e i costi della politica e che trasforma profondamente le istituzioni.
La decisione spetta però adesso a milioni di uomini e di donne. Affinché la riforma diventi realtà occorre che vinca il Sì al referendum. È allora fondamentale arrivare a questo appuntamento informati, consapevoli della scelta che siamo chiamati a compiere e che ci carica di una responsabilità cruciale. È una occasione unica per poter scegliere insieme il futuro dell’Italia.
Questo volume nasce dal desiderio di fornire gli strumenti indispensabili per poter valutare nel merito la riforma costituzionale che viene proposta al Paese, per poterne conoscere il contenuto, le soluzioni istituzionali, per verificare come dopo anni di rinvii vengano finalmente sciolti alcuni nodi e superate alcune inefficienze del processo decisionale. Alcuni dei più importanti costituzionalisti, politologi ed esperti di istituzioni, di diversa ispirazione, hanno dunque deciso di mettere in luce i tratti principali della riforma, il dibattito che negli anni ha condotto alla elaborazione di questa proposta, gli obiettivi che persegue, i punti di forza di questo nuovo disegno della nostra architettura costituzionale.
Le ragioni che hanno portato gli autori di questa raccolta a sostenere il Sì alle riforme si fondano ovviamente su argomentazioni di carattere tecnico e giuridico, senza voler entrare nel dibattito politico. Ma la Costituzione è di tutti. Non solo dei professori universitari o dei politici, né tanto meno di un partito o di un altro.
La Costituzione è l’insieme dei valori di un popolo, sanciti in un testo scritto, e al contempo lo strumento con cui si disegnano l’equilibrio fra i poteri e le modalità con cui prendere le decisioni, come ci insegna anche questo volume. I diritti che essa riconosce, il modo con cui devono essere garantiti alla popolazione di oggi e alle generazioni future sono di tutti, a prescindere dalla condizione sociale e dalle differenze di sesso, razza, religione e opinioni politiche.
Allo stesso modo, la capacità delle istituzioni di prendere decisioni in tempi utili per rispondere alle esigenze della società non è importante per chi governa, ma per i cittadini e per le imprese, per i lavoratori e per i datori di lavoro. Per tutti noi. Per questo è necessario spiegarla e parlare con un linguaggio preciso ma chiaro, che sia comprensibile a tutti. Perché le cose complicate quasi mai sono le migliori.
Questo volume ha, quindi, il merito di affrontare temi complessi con parole semplici. Non è un testo per addetti ai lavori, ma per chiunque abbia voglia di approfondire i contenuti della riforma. E ci fa capire che quella che verrà sottoposta a referendum in autunno è una riforma equilibrata e fondamentale per rendere il nostro Paese competitivo di fronte alle sfide del nostro millennio.
È una riforma che garantirà meglio i nostri diritti e aumenterà gli spazi di partecipazione dei cittadini; attraverso,ad esempio, l’abbassamento del quorum per i referendum abrogativi e l’introduzione di referendum propositivi e di indirizzo.
È una riforma che fa tesoro di una elaborazione più che trentennale e risponde a problematiche organizzative e di funzionamento che il nostro ordinamento presenta sin dalle sue origini. Una riforma che rende più semplice e più chiaro il procedimento legislativo, superando il bicameralismo paritario.
È una riforma che riduce il numero dei parlamentari, portando da 315 a 100 il numero dei senatori, che riduce i costi della politica mettendo, tra l’altro, un tetto agli stipendi dei consiglieri regionali.
È una riforma che razionalizza la divisione di poteri tra Stato e Regioni, che supera la confusione della competenza concorrente, che semplifica il rapporto tra i diversi livelli di governo nel territorio.
È una riforma che abolisce il Cnel e supera definitivamente le Province.
In poche parole, è una riforma che rende l’Italia più stabile,più semplice e più efficiente.
La conferma della riforma costituzionale con il referendum non è sicuramente la fine del processo di cambiamento profondo che è in atto nel nostro Paese, ma costituisce la tappa cruciale per poter avere istituzioni che funzionano meglio e strumenti più efficienti per affrontare le scelte e le sfide che ancora ci aspettano per rendere il nostro Paese più moderno.
Questo volume rappresenta, quindi, un contributo al dibattito pubblico delle prossime settimane e uno strumento importante per chiunque voglia approfondire le ragioni del Sì ad una riforma storica della nostra Costituzione”.

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